László Szederkényi: La partecipazione dei cristiani alla vita politica nell'epoca precostantiniana - Studia Theologica Budapestinensia 33. (2008)
IV. LA PARTECIPAZIONE DEI CRISTIANI ALLA VITA PUBBLICA DAL II. SECOLO FINO ALL'ETÁ DI COSTANTINO - 3. Il problema del culto pagano
Ireneo condanna la pratica degli gnostici a proposito del culto pagano: "Cosï mangiano indifferente la carne consacrata agli idoli, ri- tenendo di non esserne contaminati, e partecipano ad ogni festività dei pagani e ad ogni piacevole cerimonia fatta in onore degli idoli. Alcuni di loro non si astengono neppure dall'usanza, odiosa presso Dio e presso gli uomini, della lotta con le fiere e dei duello a morte uomo contro uomo"197. Secondo Clemente Alessandrino, il culto pagano significa il culto dei valori creati da Dio, cosï è inaccettabile: "Il Verbo ci è di aiuto; confidiamo in lui; né mai ci prenda desiderio di argento e di oro o di gloria uguale a quello della verita dei Verbo in persona. Poiché non piacé a Dio che noi stimiamo poco ciö ehe è di massimo valore, e sti- miamo molto gli eccessi evidenti della stoltezza, dell'ignoranza e della faciloneria, 1'idolatria e 1'estrema empietà"198. Clemente dice che il rifiuto della partecipazione al culto pubblico non significa la distruzione delle relazioni sociali. AI contrario: il culto pubblico è pericoloso per la società, perché ha origine demonia- ca199. Clemente osserva il carattere demoniaco degli spettacoli nel fat- to secondo cui le immagini viste si fissano nella memoria e continua- no a vivere anche dopo gli spettacoli200. Origine espone la causa del rifiuto dell'idolatria: "noi non tribu- tiamo gli onori ehe si crede convengano a quelli che Celso dice esse- re a capo delle cose dei mondo. Noi, infatti, adoriamo Dio come nostro Signore, serviamo a lui solo, desiderando essere imitatori di Cri- sto, il quale diceva al diavolo: 'Io ti darô tutte queste cose, se pro- strandoti mi adorerai', rispose: 'Adorerai il Signore Dio tuo e servirai lui solo' (Mt 4, 9-10)"201. Celso esortava i cristiani alia partecipazione al culto pubblico. Secondo Origine egli esortava al culto delle creature, ma le creature de- vono celebrare Dio: "(Celso) dice: 'Ma se qualcuno comanda di celebrare il sole o di celebrare Atena con animo lieto e con un bel canto, parrà di onorare meglio il Dio sommo celebrando anche questi; poi197 Adversus Haereses I, 6, 3. 198 Protreptico XII, 121, 2-3. 199 Cfr. Pedagogo II, 1, 9, 4. 200 Cfr. Pedagogo II, 10. 201 Contra Celsum VIII, 56. 47