László Szederkényi: La partecipazione dei cristiani alla vita politica nell'epoca precostantiniana - Studia Theologica Budapestinensia 33. (2008)

IV. LA PARTECIPAZIONE DEI CRISTIANI ALLA VITA PUBBLICA DAL II. SECOLO FINO ALL'ETÁ DI COSTANTINO - 3. Il problema del culto pagano

3. 2. Il punto di vista del cristianesimo 3. 2. 1. L'atteggiamento dei cristiani verso la religione pagana I cristiani non seguono i costumi pagani, il mos maiorum, per que­sto secondo i pagani si isolano politicamente e religiosamente dalla société. Il rifiuto delle antiche istituzioni significa in tal modo il rifiu- to del carattere sacro della vita pubblica. Il cristianesimo nega un ele­mento fondamentale dell'impero: l'identificazione fra la sfera politi­co-civile e la sfera religiosa166. I cristiani rifiutavano non soltanto i culti ed i sacrifici pagani, ma anche il culto ufficiale delTimperatore, il quale era l'espressione di le- altà politica. In tal modo i seguaci di Cristo diventavano "nemid pubblici", dunque i nemici dell'impero, i colpevoli di tradimento, an- zi neanche degni di essere considerati cittadini. Tertulliano dice ai pa­gani: "Voi andate dicendo che i cristiani sono nemici pubblici, perché non tributano agli imperatori onori fatui, onori insinceri o sfrenati; ed anche perché, seguaci di una religione vera, preferiscono celebra­re le solennité imperiali nell'intimo della loro coscienza anziché nella pubblica sfrenatezza"167. Cipriano fu condannato come inimicus deo­rum e secondo i pagani la sua morte era necessaria per ristabilire l'ordine pubblico168. Evidentemente chi voleva diventare cristiano, doveva scegliere tra la fede in Cristo e l'idolatria, tra l'accettazione delTunico Dio vi­vente e l'accettazione del servizio ad altri signori. I cristiani rifiuta­vano il culto di tutti gli altri dèi. I pagani non potevano capire , perché escludessero gli dei nazionali dal loro culto e che la causa di questo rifiuto è il precetto dei Dio unico. I seguaci di Cristo diven­tavano la causa del male, perché avevano provocato l'ira degli dèi. In tal modo non è sorprendente ehe i pagani volevano costringere i cristiani a partecipare al culto pubblico per ristabilire la tranquillité dell'impero169. Il mondo antico pagano si è considerato il migliore mondo. Ma secondo i cristiani Gesù Cristo ci ha portato la speranza di un mondo superiore, dove non c'era bisogno dei culto imperiale e 166 P. Siniscalco, II cammino di Cristo nell'Iinpero romano, p. 66. 167 Apologeticum XXXV, 1. 168 Cfr. Ponzio, Vita Cypriani 17, 1. 169 Cfr. H. U. Instinsky, Die alte Kirche und das Heil des Staates, p. 44. 41

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