László Szederkényi: La partecipazione dei cristiani alla vita politica nell'epoca precostantiniana - Studia Theologica Budapestinensia 33. (2008)

IV. LA PARTECIPAZIONE DEI CRISTIANI ALLA VITA PUBBLICA DAL II. SECOLO FINO ALL'ETÁ DI COSTANTINO - 3. Il problema del culto pagano

l'ideologia religioso-politica del paganesimo: "női siamo superiori a tutti i popoli e nazioni per pietà, religiosita e per quella sapienza, per cui ci siamo resi conto che tutto è retto governo dagli dei."117 I cittadini dell'antichità vivevano in continuo connubio tra il loro mondo e quello invisibile degli dei. Secondo Cicerone "una civitatis deorum atque hominum"118. Insomma secondo la concezione dell'an- tichità c'è un rapporto stretto tra il mondo degli uomini e quello in­visibile degli dèi, cosi formano una cittadinanza comune. Inoltre in ogni città le autorité e il senato locale controllavano e organizzavano il culto pubblico ehe era un fatto della comunità in quanto tale119. "La religiosité pagana era fondata sul valore dell'efficacia dei sacrifi­cio pubblico"120. II rapporto stretto tra vita pubblica e religiosa era dimostrato dalla statua della Vittoria, il simbolo dei dominio universale di Roma, che ornô la sala assembleare del Senato. Ogni senatore doveva esprimere la sua onorificenza verso questa statua, offrendo vino e incenso prima di partecipare alla sessione del Senato. Inoltre, anche le questioni religiose appartenevano alla competenza del Senato: giochi votivi, sacrifici, divi- nizzazione dell'imperatore, finanziamento dei culti ufficialmente ricono- sciuti121. Non è un fatto secondario ehe quando l'influenza del Senato sulla politica estera e sulla pubblica amministrazione comincio a dimi- nuire, incominciô a influire la vita religiosa dei popoli dell'impero. Le curie municipali erano somiglianti al Senato. In tal modo i loro membri avevano il diritto a regolare le questioni religiose122. Ogni citté possedeva il suo flamen municipalis. U flamonium munici­pale era una carica annuale come il flamonium provinciale. I flamines perpetui furono coloro ehe avevano giá rivestito questa carica. Inoltre le mogli dei flamines portavano il nome di flaminicae123. 117 Orat, de harusp. 19. 118 De leg. 1, 23. Cfr. De nat. deorum 2, 154. 119 A. Di Berardino, I cristiani c la città antica nell'evoluzione del IV secolo, p. 213-214. 120 A. Di Berardino, I cristiani e la città antica nell'evoluzione del IV secolo, p. 240. 121 Ch. Munier, L'Église dans l'Empire romain. Église et cité, Paris, 1979, p. 181. Cfr. A. Bigelmair, Die Beteiligung der Christen am öffentlichen Leben im vorconstantinischer Zeit, p. 129. 122 A. Bigelmair, Die Beteiligung der Christen am öffentlichen Leben im vorconstantinischer Zeit, p. 130. 123 H. Leclercq, Flamines chrétiens, in Dictionnaire d'archéologie chrétienne et de liturgie V, Paris, 1923, coll. 1646. 30

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