Folia Theologica 18. (2007)

Tamás Tóth: Gábor ed Ádám Patachich e la riforma cattolica in Ungheria L'esempio dell'Arcidiocesi di Kalocsa-Bács (1733-1784)

276 T. TOTH Le vecchie sedi vescovili ungheresi nel territorio ottomano e nel Principato protestante divennero in pratica sedi titolari ehe gli ec­clesiastici ricevevano alTinizio della loro carriera nella speranza di avanzare in seguito e di ottenere un vescovado più importante. In questo modo cambiavano spesso presule. Pécs e Vác accolsero 36 volte un nuovo vescovo in 200 anni circa. Kalocsa si trovo invece in una situazione speciale. Durante il periodo tra il 1526 ed il 1732 solo la metà, corrispondente a 18 prelati, ricevette Kalocsa, che restava immutata ed era seconda rispetto ad Esztergom nella gerarchia un- gherese. II titolo arcivescovile di Kalocsa portava con sé il riconosci- mento di un curricolo, dei servizio presso la Corte e nella Chiesa. Sei prelati (33,5 %7) non risiedettero per più di un anno, 5 di essi morirono ed unó soltanto fu trasferito. Márton Borkovich (1586-1587) aveva esattamente 89 anni nel momento della nomina e mori Tanno dopo. Quattro Arcivescovi (22 %) passarono in seguito alia sede primaziale e tre di loro (16,5 %) ottenero la porpora. La maggioranza era nobile (almeno 12, 66,5 %) e tre (16,5 %) appartene- vano ad un ordine religioso (due paolini ed un francescano). Cinque prelati (28 %) erano di origine croata, in conseguenza dei fatto ehe le diocesi croate erano suffraganee di Kalocsa. Spesso inoltre (in 38 anni, 18,5 %), la sede restava vacante. II periodo più lungo di sede vacante duro 22 anni. L'altra differenza è in confronto con altri vescovadi: tutti gli Arcivescovi dei periodo amministravano contemporaneamente un'altra diocesi insieme Kalocsa. 7 Le citre sono arrotondate in genere con un’esattezza di 0,5 unità.

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