Folia Theologica 18. (2007)

Attila Puskás: Il rinnovamento dell'interpretazione trinitaria della creazione nella teologia odierna

LA CREAZIONE NELLA TEOLÓGIA ODIERNA 205 aturale caratterizzato dall'autotrascendenza e dall'evolversi delle nuove strutture è in certo quai modo una traccia dell'effusione della vita divina di cui principio è lo Spirito Santo. Nella vita trinitaria le differenze personali costituiscono la forma più alta dell'unità, cioè la comunione che significa unità a partire dalla differenza e sussi- stente nella differenza, e viceversa, significa differenza nell'unità e verso l'unità. L'essere divino è cosi l'evento della mediazione recipro­ca della vita divina. Ebbene, la finalité del divenire creaturale non è al- tro ehe la mediazione reciproca della vita in modo che le differenze e le diversité crescenti nell'evoluzione portino sempre di più al grado superiore dell'unità di comunione e comunicazione. Se la diversité di- venta maggiore nel Figlio, l'unità sarà anche maggiore nello Spirito, e tutti e due si effettuano nella virtù del dono ricevuto dal Padre. Secondo Greshake non si tratta puramente delle sommiglianze tra i diversi momenti del divenire evolutivo del creato e la vita trini­taria. L'esistenza e l'agire peculiare delle persone divine nell'essere trinitario non significano soltanto il modello originario per il pro­cesso dell'evoluzione nel mondo, bensï il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo sono persone attive che agiscono da cause trascendenti del divenire evolutivo. Il loro agire comunque non significa un'inter- venzione nei processi creaturali, ma è una causalité trascendente, vale a dire, una causalité ehe rende possibile l'effettuarsi dei mo­menti sopra esposti dell'evoluzione. Il Padre in quanto principio senza principio nella vita divina prende l'iniziativa di porre in atto la creazione dal nulla, abilita le creature ad agire spontaneamente organizzandosi ed indirizza il processo evolutivo al compimento. E il Figlio, in quanto il principio dell'altérité e della differenza nella vita trinitaria, ehe causa la differenziazione e 1'individualizzazione delle strutture creaturali al livello sempre più alto nel processo evo­lutivo. Infine, è lo Spirito Santo, in quanto il principio dell'effusione e della comunione nella vita divina, ehe fa si che le creature trascen- dano sé stesse verso le strutture di maggiore complessità e verso il differenziamento ehe hanno, la capacité aumentata di comunicarsi ed unirsi tra di loro.46 Ciascuna delle persone divine agisce dunque 46 È un pensiero simile che viene formuiato da Francesco Lambiasi nella sua monográfia seritta sullo Spirito Santo quando dice: “L’idea di una creazione continua implica, da parte di Dio, una continua comunicazione del suo Spirito che, come energia e dinamismo, non solo muove 1’azione delle creature, ma

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