Folia Theologica 18. (2007)
Attila Puskás: Il rinnovamento dell'interpretazione trinitaria della creazione nella teologia odierna
LA CREAZIONE NELLA TEOLÓGIA ODIERNA 201 degli atti delle processioni intratrinitarie da quella dell'atto creati- vo. Gli atti delle processioni intratrinitarie sono gratuiti in modo fondamentale ed ultimo, perché non sono riconducibili a nient'al- tro. Al contrario di questo, l'atto creativo è gratuito in quanto ha il suo fondamento nella vita trinitaria, e non ne deriva per niente ne- cessariamente. La gratuità della creazione non implica nessuna nécessité e non coincide con essa. L'idea balthasariana sopra la gratuità della creazione e la sua fondazione intratrinitaria a nostro parere è adatto sia per evitare l'affermazione panteista della nécessité della creazione, sia per evitare il pericolo del pensiero sull'arbitrarietà e il carattere capriccioso dell'atto creativo, a cui si potrebbe trovare un motivo per esempio nell'interpretazione nominalista del rapporto tra Dio e il mondo. 3.3.3 La creazione in quanto dono sopraggiunto nell'accrescimento reciproco della gloria delle persone divine Il primo concilio Vaticano insegna ehe Dio ha creato il mondo non per acquisire o aumentare la sua beatitudine, bensi per manifestare la sua perfezione attraverso i doni dati alie creature. 11 quinto canone ne agguinge ancora ehe Dio ha creato il mondo alia sua gloria.36 Secondo 1'interpretazione tradizionale 1'espressione "ad Dei gloriam" significa dal punto di vista di Dio ehe il Creatore manifesta la sua perfezione per mezzo dei suoi doni consegnati al creato e in questa maniera si glorifica (gloria ad extra). Dal punto di vista del mondo creato e soprattutto dell'uomo essa vuol dire ehe il creato è destinato a glorificare Dio e in questo modo pué raggiungere ii suo compimento e beatitudine (gloria formalis in quanto il mondo e 1'uomo glorificano Dio). Questa interpretazione delTenunciato ma- gisteriale contro il panteismo e semirazionalismo puö pero suggeri- re l'idea che infine il mondo non importa di fatto a Dio ed è qualco- sa di superfluo per Lui. A questo punto Balthasar si impegna di dare una nuova interpretazione dell'espressione "ad Dei gloriam" inquadrando il discorso sul motivo divino della creazione nel conteste più ampio e profondo della teológia trinitaria dell'atto creativo. 36 “Hic solus verus Deus bonitate sua et ’omnipotenti virtute’ non ad augendam suam beatitudinem nec ad acquirendam, sed ad manifestandam perfectionem suam per bona, quae creaturis impertitur ...” (DS 3002). “Si quis ... mundum ad Dei gloriam conditum esse negaverit: an.s.” (DS 3025).