Folia Theologica 18. (2007)
Attila Puskás: Il rinnovamento dell'interpretazione trinitaria della creazione nella teologia odierna
LA CREAZIONE NELLA TEOLÓGIA ODIERNA 199 nenberg ritengono pure importante la distinzione tra la theologia e Yeconomia, ossia tra la Trinità immanente e la Trinità economica. La fanno pero elaborando in parte una nuova terminológia corrispon- dente alla nuova visione trinitaria. È una novità in questi autori ehe evitano l'uso delle espressioni "ad extra" e "ad intra". Se infatti Dio è bessere supremo ed onni- comprensivo, nulla puö esserci fuori di Lui. Fuori di Lui ci puö esi- stere solo il nulla, ma non il mondo. La visione deista fraintende la trascendenza di Dio quando interpeta la differenza essenziale tra Dio e il mondo come distanza spaziale. L'infinitezza di Dio perö non puö significare un'esistenza "fuori dei mondo", e la finitezza dei creato non significa un'esistenza "fuori di Dio". L'assioma filo- sofico 'Ta maggiore trascendenza porta una maggiore immanenza" si concretizza nella teológia trinitaria della creazione nell'enunciato ricorrente ehe la creazione "ha luogo" nelle relazioni intratrinitarie, nella vita della Trinità stessa. La differenza personale tra il Padre e il Figlio, intesa come "dare spazio" all'altro (Greshake) o corne "ke- nosi originaria" del Padre e "distaccamento" (Balthasar) oppure come "autodistinzione" del Figlio dal Padre (Pannenberg), fonda ed abbraccia la differenza essenziale tra Dio e il mondo e bessere vera- mente diverso del mondo rispetto albessere divino. La differenza intratrinitaria è dunque la condizione di possibilité e il fondamento ontologico sia della differenza tra il Creatore e il creato, sia delle dif- ferenze reali tra le creature. 3.3.2 La libertà dell'atto creativo in quanto gratuité proveniente dalla gratuité fondamentale dell’essere trinitario A proposito della creazione Balthasar ritiene insoddisfacente anche la distinzione e perfino l'opposizione tra la libertà e la necessità ed invece di queste espressioni adopera per lo più la parola "gratuité". Riguardo a Dio cambia infatti il significato delle espressioni libertà e necessità. In questo caso la libertà non vuol dire arbitrarietà o una mera possibilità infinita di scelta, corne la necessità non significa una costrizione esteriore o interiore. Visto ehe Dio è l'amore as- soluto,32 la sua libertà è sempre la libertà dell'amore, come i suoi atti "necessarii" sono gli atti liberi dell'amore. Nell'amore assoluto di 32 Cfr. Das Endspiel. Theodramatik IV, Einsiedeln 1983, 58; Wahrheit Gottes. Theologik II, 127.