Folia Theologica 15. (2004)

Anton Tyrol: Salmo 1 - il portale introduttivo al Salterio

176 A. TYROL verbo hagah viene usato negli altri testi anche per il tubare di una colomba (cfr. Is 38,14). Da questi sensi si puö creare un'immagine della lettura meditativa (= a bassa voce) della Torah e in questo senso anche della lettura dei salmi. Il verbo hagah ha un uso molto ampio perché viene legata a un contenuto e a delle attività molto varie. Se abbiamo in mente il significato positivo dei verbo, ci si rife- risce alie lode di Dio, quella ehe innalzavano gli Ébrei quando pre- gavano a bassa voce I salmi e le altre preghiere; oppure come face- vano, fino poco tempo fa, I sacerdoti o religiosi. Costoro avevano il dovere di pregare il breviario a bassa voce. Cosi esprimevano la loro gioia nella legge del Signore proprio come dice il testo S 1,2. Invece nel senso negativo questo verbo puô significare brontolare o frigge- re e richiama Tatteggiamento ehe gli Ébrei hanno espresso tante volte durante il cammino nel deserto oppure durante il discorso eu- caristico nella sinagoga a Cafarnao... (cfr. Gv 6,61). V. 3: II versetto comincia con una comparazione (come...") bre- vemente sviluppata con la nota immagine della pianta ideale. Immagi- ni simili si trovano in Ger 17,5-10; S 92,14; 93,13-15; 128,1-3; Ez 47,12 ecc. Alcuni commentatori considerano il testo „Tutte le sue opere avran- no successo" un'inserzione sulla base di Gen 39,23 o Gios 1,8. 6 7 Quelli che accettano Tinserzione, dicono che 1'oggetto originale della formu- lazione era Dio. Ma ci troviamo sui livello delle ipotesi, accettabile do- vrebbe essere anche la posizione contraria. Si puö aggiungere che per la gente orientale Tambiente dell'attività di Dio e dell'uomo non erano limitati cosi strettamente come per un uomo europeo. Qui viene espresso bene anche un aspetto della dipendenza dell'uomo dale fonti ehe sono fuori di lui. In questo caso si tratta di una radicamento dell'uomo nella legge del Signore cosi come un albero che ha le sue ra­dici vicino all'aequa. E una posizione ideale della pianta. V. 4: In questo versetto troviamo una negazione molto acuta „non". Nelle lingue moderne viene tradotto o con una ripetizione della negazione (non - non) o con un'espressione di un'impossi- bilità. In ebraico è usato il termine lo'-kén. L'espressione „malvagi" (agg. ebr. rasa’) indica un gruppo della gente descritta dalla Bibbia 6 W. GESENIUS, Hebräisches und aramäisches Handwörterbuch, Verlag von F.C.W. Vogel Leipzig 191015, p. 171. 7 Cfr. H.-J. HERMISSON, in H. JAUSS, a kol. (a cura di), Die Melodie des Glaubens: Psalmen, Verlag Katholisches Bibelwerk 1991, p. 20.

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