Folia Theologica 14. (2003)
Katalin Hársfai: Analisi degli elementi principali che configurano la struttura della etica cristiana secondo Agostino nell 'De Moribus'
LA BEATITUDINE FINE DELLA VITA MORALE 39 una trattazione sistematica nella teológia morale, a livello "scentifi- co", inizia con il De moribus. Amare Dio che creato cielo e la terra, è Tobligo per l'uomo - afferma Agostino, rimandando all'insegnamento biblico31. Nel nome di cielo e di terra viene rias- sunto tutto il mondo, ehe fu creato e ordinato da Dio, che è buono. Dio è il Creatore e Tamore della creatura spetta alTamore Dio-Creatore. NelTAntico Testamento, la legge di Mosè32, definisce Tamore una totale sommissione a Dio Creatore: " Diliges Dominum Deum tuum, ex toto corde tuo et ex tota anima tua ex tota mente tua." (Deut 6,5). Agostino confronta la legge di Mosè con il precetto van- gelico di Cristo33 ehe ripete la stessa esigenza: “...diliges Dominum Deum tuum ex toto corde tuo et anima et mente. Diligentibus enim Deum omnia procedunt in bonum." (Deut 6,5; Mt 22,37-38; Rom 8,28). Állóra, la parte prima della legge della carità prescrive Tamore di Dio: " Diliges Dominum Deum tuum ex toto corde tuo et ex tota anima tua et ex tota mente tua" e poi segue la seconda che contiene il precetto dell'amore del prossimo: "Diliges proximum tuum tamquam te ipsum "34 (Deut 6,5; Lev 19,18; Mt 19,19; 22,39.). Agostino non dimentica di notare ehe esso prende Torigine sia dal Vecchio Testamento. Nel De moribus Agostino dopo aver messo in luce Torigine dei precetto delTamore, inizia ad analizzare la misura e il modalità della medesima. Quanto grande deve essere quest amore, ehe lega Tuomo da Dio? Agostino si procede di spiegare in modo espressivo Tesigenza della dedizione totale delTuomo. L'uomo deve amare Dio "ex toto corde...et anima et mente" citando San Paolo, ed aggiunge che "...diligentibus Deum omnia procedunt in bonum "35. Agostino spie- gando "...ex toto corde...et anima et mente" mette in rilievo ehe tutto questo non significa altro ehe: " quod etiam optimum dicitur, non modo diligendum esse nemo ambigit, sed ita diligendum ut nihil amplius dilige31 Agostino spiega, discutando con i manichei, per i quali argomenti è un dovere onorare Dio, che ha creato il cielo e la terra: Ibidem 1,10,16: “Deum esse diligendum...” “...qui fecit caelum et terram,... " 32 Ibidem 1,9,14. 33 Ibidem 1,11,18. 34 Ibidem 1,28,57: “...quamquam opportunissime a Dominio in Evangelico de Veteri Testamento esse prolata negent, ibi esse scriptum: Diliges Dominum Deum tuum ex toto corde tuo et ex tota anima tua et ex tota mente tua vel illud alterum: Diliges proximum tuum tamquam te ipsum 35 Ibidem 1,11,18.