Folia Theologica 14. (2003)
Katalin Hársfai: Analisi degli elementi principali che configurano la struttura della etica cristiana secondo Agostino nell 'De Moribus'
LA BEATITUDINE FINE DELLA VITA MORALE 37 esserci Dio, al secondo l'uomo. Dobbiamo amare l'uomo per rispet- to a Dio. Il fine di futta la vita cristiana, anzi di tutta la vita morale, è amare in modo assoluto23 e possedere senza riserva il Bene Assolu- to24. L'uomo aspira alla félicita, ehe si trova in Dio, perché, corne vie- ne spiegato da Agostino, per l'uomo Dio è "summum hominis bonum": perciö per l'uomo "vivere bene" non significa altro che "toto corde, tota anima, tota mente diligere deum"25. Come viene spiegato da Agostino, l'uomo sarà felice solo se cerca quello che per lui è ottimo e anche lo trova. Per l'uomo il Sommo Bene è Dio26, e la ricerca di Dio si realizza in un contatto d'amore, cioè l'uomo arriverà a Dio mediante l'amore. Nell' incontro amoroso tra Dio e l'uomo27 si trova la felicità, in parte già sulla terra, e definitivamente nella vita eterna28. L'amore è la condizione delT incontro con Dio e cosï del raggiungimento della felicità da parte dell'uomo, ehe è il fine della vita umana. Il fine della vita è raggiungibile solo con l'osservanza 23 Sull’amore assoluto vedi: G.REALE, Inroduzione, traduzione, note in AGOSTINO, Amore assoluto e ‘‘terza navigazione”: Commento alla prima lettera di Giovanni, — secondo discorso, Milano, Rusconi 1994. 24 Cfr. S: PINCKAERS, Le fonti, cit., p. 248: “...si considera la morale come una risposta di Cristo al problema della felicità”. 25 De moribus 1,25,46: “Si enim Deus est summum hominis bonum, quod negare non potestis, sequitur profecto, quoniam summum bonum appetere est bene vivere, ut nihil sit aliud bene vivere quam toto corde, tota anima, tota mente diligere Deum...” 26 J. K. COYLE, Augustine's , cit., p.81: “If God is highest good, he is also supreme Truth and Wisdom, seeking to bring men to himself, as the continuity of salvation - history bears out. 27 II concetto agostiniano dell‘amore di Dio viene descritto da G.Reale in Introduzione, cit., pp.39-40: “Insomma, il desiderio si iscrive in quel nesso strutturale dell’amore di Dio, il quale, avendoci amato per primo, ci ha dato il desiderio e la possibilità di amarlo, e precisamente, di amare Lui amandoci fra di noi. Se si preferisce, si puô anche porre la soluzione della questione in questo modo. II desiderio (orexis) di cui paria Agostino include la dimensione dell’acquisizione nell’orrizzonte globale della donazione. Esso presuppone come condizione l’amore donativo, perché è un dono che ci fa Dio quello di desiderarlo, inoltre, è l’amore donativo il solo modo in cui quel desiderio si puô appagare.” 28 De moribus 1,25, 47: “...aeterna ipsa vita quid sit...” “Haec est,...vita aetterna, ut cognoscant te verum Deum, et quem misisti Iesum Christum.(lo 17,3) Aeterna igitur vita est ipsa cognitio veritatis.”