Folia Theologica 14. (2003)
Anton Fabian: Perché questo articolo sull'omelia e sulla narrazione?
PERCHE QUESTO ARTICOLO SULL'OMELIA 25 la diversité dei vari ministeri e carismi. Cio avviene mediante una triplice armonizzazione omiletica del "camminare insieme" (synodos) comunitario: "a) armonizzazione con il passato fondante della testimonianza apostolica (tradizione: cf 1 Cor 15); b) alTinterno della comunità presente, coinvolgendone tutte le membra e funzioni (comunione); c) per Topera di evangelizzazione - finalizzata alTumanesimo integrale cristiano - nel mondo (missione)"14 L'altro criteria (l'interdisciplinarità) ci invita a riconoscere i contributi della psicologia e della sociologia per sapere quali incidenze esercita sulla mentalité e sulla vita degli uomini Tambiente in cui essi vivono. La mentalité e il linguaggio di un uditorio condiziona- no la sua capacité di comprendere e ricevere quanto gli viene pro- posto. Guardando il problema delTomelia dalla dimensione operativa si avverte Tesigenza della narrazione corne struttura costitutiva e forma fondamentale dell'annuncio liturgico. In primo luogo, il narrare è costitutivo delTuomo. La sua funzio- ne non è solo estetica, né superficialmente ricreativa, ma creatrice in profondité. Il ruolo psico - sociale dei narrare è insostituibile. Certamente, una delle cause/effetto dello smarrimento del nostro tempo è data dalla caduta delle narrazioni. Il narrare esprime una qualité veritativa ehe è particolarmente vicina a quella biblica, e perciö naturalmente idonea alla riflessione teologica. La narrazione è significativa anche per la riscoperta di un modo di "dire Dio" e Tevento della salvezza in termini di annuncio vivente per gli uomini del nostro tempo e di ogni tempo. Nella testimonianza scritta della Chiesa primitiva è presente la predicazione dei testimoni, il loro ricordo storico ma compreso secondo una luce nu13 G.COLOMBO, Predicazione e celebrazione. Riflessioni teologiche, in AA.VV., Predicare oggi, Ancora, Milano 1982, p. 65. ,,È infatti quasi impen- sabile ehe la predicazione, corne voce isolata, possa riuscire a far “comprendere” la Parola di Dio, nel senso profondo di farne sperimentare la forza (dùnamis) liberatrice. La predicazione potrà riuscirci solo se è sostenuta co- ralmente e armonicamente da tutta Tazione della Chiesa, la quale per se stes- sa deve essere la testimonianza della forza liberatrice della Parola di Dio”. 14 P.VANZAN-A.AULETTA, Coralità sinfonica pur nella diversité, in Vita pastorale, LXXXIII (1995) n. 2, p. 56.