Folia Theologica 14. (2003)
Attila Puskás: Argomento in favore dell'esistenza di Dio nella filosofia di Georg Scherer
ARGOMENTO IN FAVORE DELL'ESISTENZA DI DIO 127 re sé stesso nel corso della propria vita in vista di molti contenuti di senso che sono relativi, vale a dire, sono validi soltanto a certe con- dizioni e in determinate circostanze e si mettono in questione e si relativizzano a vicenda. Il senso dell'esistenza in quanto totalità pero non deve più essere relativizzato. Il postulato di senso incon- dizionato, secondo il nostro autore, puo essere ricavato già dal fatto stesso ehe il senso della mia vita è senso di una totalità. Se il senso dell'esistenza potesse essere relativizzato, ossia il senso dell'esis- tenza fosse valido soltanto in certe circostanze e in determinate condizioni, questo senso non sarebbe più il senso di un'esistenza in quanto totalità. Se la vita dell'uomo ha senso, dato ehe questo deve essere il senso di una totalità (esistenza), non puo essere relativizzato, quindi è un senso incondizionato. Se si parla di un senso esisten- zial-pragmatico relativo e condizionato, allora si parla in realtà non dei senso esistenzial-pragmatico, ma di sensi pragmatici di certi momenti della vita. L'espressione senso esistenzial-pragmatico relativo o condizionato, il che vuol dire che 1'esistenza ha senso soltanto in certe circostanze e condizioni, è un'espressione contradittoria. Se 1'esistenza ha senso, questo senso puö essere soltanto incondizionato. II nostro autore richiama 1'attenzione ancora sulla relazione dell'incondizionatezza del senso con l'obbligatorietà con cui esso si afferma nella vita dell'uomo. Anche se io dico: Questo è il mio senso, altri possono tro- varsene un altro spiego ehe esso, sebbene in senso generale non sia obbligatorio, è tuttavia totalmente obbligatorio per me. In cio è implicata la domanda circa una misura in- condizionata per mezzo della quale l'esserci relativo e finito puô giungere ad una tale obbligatorietà del senso71. L'uomo vive in modo tale che il contenuto di senso ritenuto valido per la sua vita funge da misura incondizionata per il suo agire. Anche se nelle sue azioni non riesce a seguire questa misura incondizionata, tuttavia giudica ogni suo atto con questa misura. L'obbligatorietà del senso segno della sua incondizionatezza. Esso vale e consiste in quanto misura in qualunque condizione. 71 Ibidem, 31.