Folia Theologica 14. (2003)

Attila Puskás: Argomento in favore dell'esistenza di Dio nella filosofia di Georg Scherer

ARGOMENTO IN FAVORE DELL'ESISTENZA DI DIO 99 rer secondo la sua intenzione è quello esistenzial-pragmatico e riferi- sce alia negazione come ad una azione sensata. 2.4 Totalité Il nostro Verwiesensein auf Sinn tende ad una totalité. Puô darsi che nella nostra vita ci siano di fatto degli avvenimenti ehe ritenia- mo sensati, altri invece insensati, ma vogliamo profondamente ehe tutta la nostra vita sia sensata nella sua totalité. Anzi, c'è in noi l'esigenza inestinguibile che tutto ehe esiste abbia senso. Questo tutto, questa totalité abbraccia noi stessi, tutti gli altri uomini, la sto­ria e la natura. Nessuno puô prescindere infatti, nella sua ricerca dei senso, dagli altri con cui vive insieme, né dalla natura e dalla storia in cui ci troviamo gettati e in relazione con le quali realizzia- mo il senso della nostra esistenza. Io, gli altri, la natura e la storia dell'umanité si intrecciano, dipendono a vicenda gli uni dagli altri e il senso di uno non puö sussistere senza il senso dell'altro. Il senso deve comprendere tutto nella sua totalité26. Visto ehe il senso deve abbracciare tutto, esso non puo essere uno dei fattori all'interno di questa molteplicité stessa, bensi deve oltrepassarli e in questa ecce- denza comprenderli alio stesso tempo27. Mentre l'universalité e la nécessité trascendentale si riferiscono direttamente all'essere riferito o all'esigenza dei senso, la totalité e l'incondizionatezza caratterizzano il senso stesso al quale l'uomo è ri­ferito necessariamente in ogni sua azione. La relazione dell'uomo al senso è universale e necessaria, il correlato di questa relazione, vale a dire il senso, è totale e incondizionato. Sinn und semantischer Bedeutung. Ein sprachlicher Ausdruck kann ja sehr wohl bedeutungsvoll sein und ein sich nach Regeln funkzionierendes Ord­nungsgefüge darstellen, ohne daß diese Bedeutung und diese Ordnung im exi- stenzial-pragmatischen Sinne unbedingt sinnvoll sei müßte». SCHERER, Strukturen des Menschen, 202. 26 «Das Verwiesensein auf Sinn geht auf Totalität... Wir wollen zutiefst, daß al­les ganz sinnvoll ist. Sinnloses soll nicht sein. Nur Sinvolles hat das innere Seinsrecht zu bestehen! Das ist ein grundlegendes, apriorisches Postulat einer transzendental-existenzialen Logik. [...] Sinn ist nur, wenn er über dem Gan­zen waltet, das von den Stichworten Ich, die Anderen, Natur, Geschichte um­grenzt wird. So muß Sinn schlechthin umgreifend sein [...] ». SCHERER, Re­flexion - Meditation - Gebet, 31. 27 Cf. Ibidem, 32.

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