Folia Theologica 12. (2001)
Józef Krzywda CM: La richiesta del principio di sussidiarieta nell'ambito della realizzazione della missione della Chiesa (Abbozzo del problema)
22 J. KRZYWDA za in e tramite le Chiese particolari grazié alla stessa realtà ehe si fa presente sia nella Chiesa universale ehe nelle Chiese particolari26. Tuttavia, osserva E. Corecco, non è facile capire questo elemento centrale e costitutivo della Chiesa, perché la Chiesa, sia quella universale sia quella particolare, si manifestano in una relazione reciproca come due dimensioni formalmente distinte deli'unica Chiesa di Cristo27. Lo comprova anche il fatto che possiamo decrivere queste due realtà e presentare le loro relazioni reciproche. Nella ricerca di una soluzione dei problema E. Corecco trova la chiave in una semplice ma esatta affermazione, e cioè che la relazione che si fa presente nella Chiesa, anche nel campo delle strutture, in realtà è sempre una relazione fra le persone, mentre nello stato appare una relazione di tipo diverso, e cioè fra la persona e 1'insti- tuzione. Grazie a questa relazione particolare si possono eliminare in modo radicale indesiderate tensioni di carattere strutturale, per esempio fra il sacerdozio universale e quello ministeriale, e vice versa. L'osservazione di questo genere permette poi di tirare una conclusione ehe costituisce un eccellente punto di partenza per la spie- gazione dei metodo e della forma dell'applicazzione del principio di sussidiarietà. Percio, 1'autore continua la sua analisi, il principio di sussidiarietà, pur non toccando la sfera strutturale, a causa della mancanza di altri criteri teologici, puö essere adoperato in carattere di uno strumento sussidiario, il quale corregge una relazione ehe non puo essere percepita e vissuta secondo una dinamica teologi- ca28. E qui aggiunge, probabilmente per comprovare la sua tesi, ehe le questioni ecclesiologiche, legate strettamente alle esigenze della legge naturale, dovevano trovare la loro espressione nelle norme concrete del diritto canonico: ad esempio nel diritto di tutti i fedeli di non essere sottoposti ad alcuna coazione nella scelta di uno stato 26 LG 23; can. 368; Commissio Theologica Internationalis, Thema selecta de ecclesiologia: EV 9/1710-1711; E. Corecco, Ius et communio, op. cit. p., 551; J. HERVADA, Diritto costituzionale canonico, Roma 1989, p. 72; W. GÓRALSKI, Lud Bozy, op. cit., s.151; J. KRZYWDA, Teologicz- no-prawny wymiar zasady „in quibus et ex quibus” wedlug nauki Soboru Watykanskiego II oraz kanonu 368 KPK, w: „Analecta Cracoviensia” XXXII/2000/, s. 455-456. 27 E. CORECCO, lus et communio, I, op. cit., p. 543. 28 Ibidem, p. 543-544; Cf. J. HERVADA, Diritto costituzionale, op. cit., p. 265-266.