Folia Theologica 8. (1997)
István Czakó: Abramo come paradigma del credente nel libro "Timore e tremore" di Soren Kierkegaard
ABRAMO COME PARADIGMA DEL CREDENTE 225 4. Una conseguenza nel rapporte fede e ragione: la fine dell’ “andar avanti” hegeliano “Nel nostro tempo nessuno si ferma più alla fede, ma passa öltre”128 — osserva ironicamente l’autore all’inizio della sua opera. Non si puo non scorgere, in questo breve riferimento, ancora una critica del pensiero hegeliano da parte di Kierkegaard, che ora esplicitamente ora implicitamente compenetra profondamente tutto i! libro. II movimento attuato dal credente supera ogni pensiero e ogni mediazione, non c’è più spazio per nessun “andar avanti” filosofico: è di questo ehe il lettore del libro si deve incondizionatamente accorgere. Sarebbe inutile anche un “essere in grado di trasferire in forma di concetto tutto il contenuto della fede”129 perché da cio non segue assolutamente ehe si sia compresa la fede stessa. E la concezione hegeliana della supériorité della speculazione sulla fede che in fondo viene attaccata da Johannes de Silentio, buon conoscitore dei “sistema”, ehe dolorosamente fa notare ehe “sulla fede non si sente una parola. Chi paria mai la lode di questa passione?”130. Egli Io fa veramente: è un “poeta della fede”. Per quanto riguarda il rapporto fra fede e ragione, filosofia, 1’autore insiste sui fatto ehe “la filosofia non puo e non deve dare la fede, ma essa ha da comprendere sè stessa, deve sapere ciö che essa offre e non deve togliere nulla all’uomo e tanto meno stordirlo su qualcosa come se fosse nulla”131. È evidente che sotto il termine “filosofia” si intende in tutta l’opera il sistema hegeliano nella sua pretesa assolutistica, nel suo voler essere onnicomprensivo, nel suo continuo “andar avanti”. Sapendo quanto il pensiero hegeliano ha influenzato il modo di pensare — anche nella teológia — della sua età, la domanda ironica di de Silentio non è affatto inaspettato: “Non sarebbe meglio fermarsi alla fede e non è rivoltante ehe ognuno voglia andare öltre?”132 Secondo il modo di vedere dell’autore quindi la vérité è appunto l’opposto di quello ehe dice la filosofia hegeliana: la fede non è per nulla qualcosa da trascendere, questa pretesa è totalmente priva di senso, ma è qualcosa ehe si colloca al di lé di ogni pensiero nel suo essere 128 S. KIERKEGAARD, Timore e tremore, 27. 129 S. KIERKEGAARD, Timore e tremore, 28. 130 S. KIERKEGAARD, Timore e tremore, 53. 131 S. KIERKEGAARD, Timore e tremore, 54. 132 S. KIERKEGAARD. Timore e tremore, 59.