Folia Theologica 8. (1997)

István Czakó: Abramo come paradigma del credente nel libro "Timore e tremore" di Soren Kierkegaard

226 I. CZAKÓ paradossale e assurdo. La fede non è qualcosa da comprendere intellettualmente, ma qualcosa da compiere con 1’intera esistenza: nessuno è escluso da questa passione. Il “Timore e tremore” ci mostra ehe di fronte alia fede cade necessariamente ogni “andar öltre”: non c’è più posto se non soltanto per Tammirazione. CONCLUSIONE Nel presente saggio abbiamo cercato di offrire una presentazione sintetica della problematica indicata nel titolo, avendo come scopo implicito anche il delineare i tratti più significativi della fede nel modo di vedere del pseudonimo Johannes de Silentio. Per poter realizzare questo fine era necessario seguire una ricerca assai vasta sulla problematica delTermeneutica delTopera pseudonima kierkegaardiana con un speciale riguardo agli problemi delTinterpretazione dei “Timore e tremore”. A questo scopo veniva dedicato Tintero capitolo primo, dopo di cui si è aperta la possibilité delTanalisi fondata dei terminus a quo dei movimento della fede. Benchè terni importantissimi sono rimasti intatti in questo breve lavoro (Tintero terminus ad quem dei salto della fede: il “rapporto assoluto alTAssoluto” dei singolo, la fede come “seconda immediatezza”, lo stacco dal generale dei credente, la sospensione teleologica delTetica, il silenzio come segno delTimpossibilità della comunicazione della fede) eppure speriamo di essere riuscito a contribuire in un certo qual modo alio studio dei nostro argomento. I fin dei conti un fatto a noi pare essere di importanza rilevante: Tinterpretazione sintetica, fondata dei pensiero esistenziale di Kierkegaard presente nei libri estetici non è possibile senza riportare alia luce la situazione esistenziale delTautore e la sua relazione coi suo pseudonimo. Il Johannes de Silentio, pseudonimo di Kierkegaard, per mezzo della sua sottile “lirica dialettica” nella quale si rispecchia la profondità eccezionale del suo pensiero, ci ha fatto anche ammirare il paradosso incomprensibile della fede e la figura del Padre della fede, Abramo: “Nessuno è stato grande come Abramo, e chi è in grado di comprendorlo?”133 133 S. KIERKEGAARD, Timore e tremore, 36.

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