Folia Theologica 8. (1997)

István Czakó: Abramo come paradigma del credente nel libro "Timore e tremore" di Soren Kierkegaard

216 I. CZAKÓ libro.77 Questo silenzio caratterizza non soltanto il comportamento di Abramo come conseguenza della rottura dal generale sui livello della comunicazione ma anche l’autore pseudonimo: neanche lui puö esprimere concettualmente ehe cosa sia la fede — perché è essenzialmente inconcettualizzabile! — de Silentio présenta soltanto il paradosso della fede ehe supera ogni pensiero, lui come cavalière della rassegnazione puö soltanto ammirare il movimento dell’eroe della fede — pur essendo un aspirante — ma seguirlo no.78 Il suo stupore sull’assurdo è anche un tipo di silenzio, non perché si stacca dal generale — corne Abramo per mezzo del suo salto — ma perché qui si tratta di qualcosa ehe secondo la sua natura è inoggettivabile ed inconcettualizzabile. Appunto percio è importante il suo “punto esistenziale”, il suo “rimanere sospeso” di fronte alla fede, da dove puö descrivere “lirico-dialetticamente” il movimento compiuto da Abramo. “Timore e tremore è formato verso Tinterno, verso l’abisso dell’interiorità, dove ‘timore’ e tremore’ sono anzitutto causa di spavento, ciö che puö essere espresso soltanto in una maniera ambigua”79 — ehe caratterizza tutta l’opéra riportata a Johannes de Silentio, sotto il volto di cui sembrano rispecchiarsi — sebbene impercettibilmente — i lineamenti dei vero autore, Spren Kierkegaard, che scrivendo questo libro si nasconde dietro a un pseudonimo confessante la sua assenza di fede. CAPITOLO II. IL MOVIMENTO DELLA FEDE DI ABRAMO Dopo aver cercato di chiarire la problematica assai vasta dell’interpretazione dei nostro libro, si âpre a noi la possibilità della trattazione diretta del nostro argomento principale, cioè la presentazione di Abramo come paradigma del credente nel “Timore e tremore” di 77 Hirsch sostiene anche un’altra spiegazione del pseudonimo: “Johannes vom Schweigen soll auf paradoxe Weise an die Gestalt des treuen Johannes aus Grimms Märchen erinnern, der zu Stein wird, weil er das seinen Herrn rettende Geheimnis gegen das Schweigegebot ausredet.” E. HIRSCH, “Einführung” per l’edizione di Furcht und Zittern, XI. 78 “Io non sono in grado di fare il movimento della fede: non posso chiudere gli occhi e precipitarmi fiducioso nelle braccia dell’assurdo, questo è per me impossibile — ma non me ne vanto.” S. KIERKEGAARD, Timore e tremore, 55. 79 S. KIERKEGAARD, Postilla conclusiva non scientifica aile Briciole difilosofia, in Opere 401.

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