Folia Theologica 5. (1994)

Julio García Martín: Alcune considerazioni sul carattere missionario del "Catechismo della Chiesa cattolica"

68 J. GARCÍA MARTÎN La missione di evangelizzare, pertanto, è un compito che riguarda tutti i membri della Chiesa, cioè tutti coloro che fanno parte di essa, sia Pastori che fedeli. L’annunzio del Vangelo inoltre è una necessità della Chiesa, di ciascuno dei suoi membri, perché “coloro che, con l’aiuto di Dio, han- no accolto l’invito di Cristo e vi hanno liberamente risposto, a loro volta sono stati spinti dall’amore di Cristo ad annunziare ovunque nel mondo la Buona Novella. ... Tutti i credenti in Cristo sono chiamati a trasmetterlo di generazione in generazione, annunziando la fede, vivendola nell’unio- ne fraterna e celebrandola nella Liturgia e nella preghiera”19. Précisa pure ehe non a tutti compete nella stessa misura nè per lo stesso titolo, ma secondo la loro condizione nella Chiesa20, la quale è construita dallo Spirito Santo con doni gerarchici e carismatici (n. 768). In realtà, “le differenze stesse ehe il Signore ha voluto stabilire fra le membra del suo Corpo sono in funzione della sua unità e della sua missione. Infatti «c’è nella Chiesa diversité di ministeri, ma unità di missione. Gli Apos­toli e i loro successori hanno avuto da Cristo 1’ufficio di insegnare, san- tificare, reggere in suo nome e con la sua autorità. Ma i laici ...»” (n. 873). 2. La missione «ad gentes» o prima evangelizzazione L’unica missione della Chiesa è annunziare il mistero di Dio a tutte le genti affinchè diventino discepoli di Cristo (n. 849). Discepolo di Cristo è chi ha ricevuto il Battesimo. Alla ricezione del Battesimo precede, o deve precedere, l’evangelizzazione, cioè l’annunzio del Vangelo a coloro che ancora non hanno la fede (n. 1248)21 e pertanto non sono stati incor­porati alla Chiesa. A questa prima tappa dell’evangelizzazione, la cui finalité a livello per­sonale è suscitare la fede del non credente, chiama il Catechismo predi- cazione missionaria (n. 6). A motivo di questa caratteristica distingue la vita apostolica dalla vita missionaria (n. 688, 1270). Taie distinzione si­19 N. 3. Nel n. 429 lo dichiara cosi "Da questa amorosa conoscenza di Cristo nasce irresistibile il desiderio di annunziare, di «evangelizzare», e di con- durre altri al «si» della fede in Gesù Cristo. Nello stesso tempo si fa anche sentire il bisogno di conoscere sempre meglio questa fede". 20 N. 871, ehe prende il testo del can. 204, § 1. Su questo particolare puo vder- si GARCÍA MARTÍN, J., Deber de todo el Pueblo de Dios para con las misiones «ad gentes» (can. 781), in Commentarium pro Religiosis et Missionariis (= CpRM) 73 (1992) p. 217-229. 21 L'indice tematico riconosce quest'attività come la missione ad gentes.

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