Folia Theologica 4. (1993)

János Sánta: Feuerbach come "rifondatore" del cristianesimo

FEUERBACH COME „RIFONDATORE 45 2. Il senso che di venta la base dell4 infini tudine Lo spostamento entro la periodo umanistico di Feuerbach verso la sua visione naturalista implica 1‘accentuazione sempre più crescente dei sensi, della percezione. Si deve subito chiarire che quando Feuerbach parla del „senso”, si tratta dei sensi naturali, dei quali dispongono tutti gli uomini, perö confessa la possibilité delFesistenza anche di quella facollá umana ehe congloba e sintetizza le conoscenze raccolte tramite questi sensi estemi. Perö, neanche questa cosidetta capacité unitivá è più di un senso „speciale” interno. I segni di questo sviluppo si trovano prima di tutto in „Principi della filosofia delfavvenire” e in „L'essenza della fede secondo Lutero”. Secondo il parere di Feuerbach la fede „incerta” in Dio, posseduta dai pagani, diventa sicura con 1‘invenzione di Gesù Cristo, cioè del Dio percepibile. II Dio deli‘amore che esiste solo per noi, deve necessariamen- te diventare palpibile, percepibile dai sensi umani quotidiani. Dio infatti, ehe — secondo i cristiani — vuol amarci, vuol essere compassionevole, solidale con noi, non puö farlo fuori dall'orizzonte percepibile. Feuerbach nota ehe, secondo la filosofia e la teológia tradizionale, i sensi appartengono alia sfera dei fenomeni e della finitezza62, e confessano 1‘essistenza necessaria di un Ente supremo non percepibile dai sensi umani. I sensi, in questo modo, possono darci conoscenze frammentarie, scarse, finite. In reazione a ciö, nel sistema feuerbachiano, avere e usare i sensi, significa la possibilité infinita di raccogliere il sapere. Egli trova „nondisgustato” quell'uomo ehe non separa 1‘intelletto dai sensi63, e riconosce lo spirito nelle cose palpibili, percettibili. Cioè, avere i sensi, riferisce non solo a un processo esterno ma pure a una scoperta interna, spirituale.64 In tal modo, parallelamente con questo metodo di conoscere, si spegne il bisogno di avere un Dio, un Essere supremo, inconcepibile per i nostri sensi. Questa estinzione è stata preparata dal Cristianesimo nell'in- venzione dell'incarnazione di Gesù Cristo, in cui Dio è diventato vicinis­simo a noi, ed è stata sviluppata da Lutero, nella sua svolta „pre-antropo- logica”, nel fatto ehe professava il Dio-per-gli-uomini. 62 Cfr. FEUERBACH, Principi della filosofia dell'avvenire, 247. 63 Cfr. ibid., 211. 64 Cfr. ibid., 248-249.

Next

/
Oldalképek
Tartalom