Folia Theologica et Canonica 11. 33/25 (2022)

Ius canonicum

116 PÉTER ERDŐ perare a norma del diritto” (CIC, can. 129, § 2). É importante vedere le radici di questa distinzione. Gesú Cristo stesso, secondo la ricca testimonianza di molti brani dei Nuovo Testamento era il Messia nel senso pieno della parola. Non é stato soltanto una figura messianica, ma in lui si sono compiute tutte le promesse. Egli é stato il re liberatore, ossia il figlio di Davide e pastore; é sta­to ugualmente Tunico autentico sommo sacerdote, ma é stato anche il maestro della verita, il próféta. Quindi tutte le attese dei popolo eletto si sono realizza­­te in lui ed egli ha affidato la continuazione della sua missione alia comunitä dei discepoli, in modo dei tutto speciale agli apostoli. Secondo Pinsegnamen­­to dei Concilio Vaticano II i ministri sacri partecipano a questa missione di Cristo diversamente dalia partecipazione di tutti i fedeli e la differenza non é soltanto di grado, ma é anche essenziale (LG 10; cfr. can. 207, § 1). La missio­ne dei successori degli apostoli specialmente dei vescovi consiste sin dalPini­­zio principalmente nel govemare il popolo di Dio, la Chiesa ehe é stata loro affidata. Nella Chiesa di oggi, il Vescovo diocesano govema la diocesi soprattutto attraverso la curia diocesana e le parrocchie. Le diocesi devono dividersi in parrocchie (CIC, can. 374, § 1). II parroco infatti deve guidare la parrocchia “sotto l’autoritá del Vescovo diocesano” (CIC, can. 515, § 1). Certo, che per la scarsitá del clero bisogna ripensare la divisione parrocchiale delle diocesi, unendo a volte delle piccole parrocchie, ma anche fondando parrocchie perso­nali e territoriali secondo le necessitá della realtá multiculturale. Invece, nelle grandi diocesi risulterä spesso necessario o almeno utile fondare delle parroc­chie personali per diverse nazionalita e diverse lingue (cff. CIC, can. 518).10 11 La creazione di una parrocchia personale per un gruppo di fedeli awiene spes­so in diverse tappe. AlTinizio si puö nominare un sacerdote come cappellano dei rispettivo gruppo. In questa fase la comunitá non ha ancora personalitá giuridica nella Chiesa (cfr. CIC, can. 516, § 2; can. 564). Se dopo un periodo la vita liturgica e comunitaria del gruppo risulta stabile, si pótra assegnare una cappella o una chiesa non parrocchiale come rettorato e nominare il sacerdote rettore di quella chiesa (cfr. CIC, can. 557, § 1; can. 558). Come ultima táppá puö avvenire la fondazione della parrocchia. Bisogna tenere presente, perö, che la parrocchia stessa é nata come struttura missionaria nella Chiesa." Tale aspetto é stato messo anche in rilievo dalT episcopate italiano e recentemente 10 Cfr. Erdő, P., La cura pastorale dei gruppi etnici con speciale riguardo alle loro lingue. Uno sviluppo dal Concilio Lateranense IV al Concilio di Trento, in Vergentis 2 (2016) 19-46 = Erdő, P., II Diritto Canonico tra salvezza e realtá sociale, Studi scelti in venticinque anni di docenza epastorale (a cura di Esposito, B.), Venezia 2021. 465-504. 11 Cfr. Erdő, P., La nascita e la diffusione delle parrocchie. Modelli di missione e di cura pasto­rale locale nel primo millennio, in Ephemerides Iuris Canonici 59 (2019) 25-45 = Erdő, P., II Diritto Canonico tra salvezza e realtá sociale, 441M64.

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