Folia Theologica et Canonica 10. 32/24 (2021)

Ius canonicum

SFIDE ODI ERN E AL SERVIZIO DELL’AUTORITA NELLA VITA RELIGIOSA 89 cano la concezione errata dell'autoritá “privata” negli istituti religiosi ancora prevalente nella nostra epoca moderna. 11 fondamento della “autoritä privata" dei superiori religiosi si trova nel can. 501 §1 del CIC 1917:6 “I Superiori e i Capitoli, a norma delle costituzioni e dei diritto comune, hanno potestá dominativa sui sudditi”. La “potestá domi­­nativa”, usata per definire questa sorta di autoritä “privata” dei superiori, era un’autoritä che derivava dal voto di obbedienza professato dal religioso e si fondava sui contratto implicito stipulato tra quel membro e 1’istituto in cui era entrato.7 8 Seguendo ancora un fondamento cosi arcaico, ‘Tautorita personale dei superiori” verrebbe “in alcuni casi, equivocata come autoritä privata al limite di un malinteso protagonismo” (PVN 44), ehe cede alia “tentazione dell’autosufficienza personale”, e crede che “tutto dipenda da lui o da lei” (SAO8 25a). Una tale “figura autoritaria” potrebbe “sentirsi esclusivo interpre­te dei carisma e (...) supporre di sottrarsi alle norme del diritto universale della Chiesa” (PVN 20)! L’abuso di potere ehe ne deriva porta di solito ad una prassi poco sapiente di “ricorrere a maggioranze precostituite dali’autoritä, trascurando il convin­­cimento e la persuasione, Linformazione corretta e onesta e la chiarificazione delle obiezioni” e ad “una prassi di govemo impostata sulla logica degli schie­­ramenti, peggio poi se alimentata da pregiudizi, ehe distrugge la comunione carismatica degli Istituti e incide negativamente sui senso di appartenenza” (PVN20). Questi “uomini e donne di Chiesa”, come sostiene Papa Francesco, “sono carrieristi, arrampicatori, ehe ‘usano’ il popolo, la Chiesa, i fratelli e le sorelle - quelli ehe dovrebbero servire come trampolino per i propri interes­­si e le ambizioni personali. Ma questi fanno un danno grande alia Chiesa”.9 Anche 1’estrema “reazione verso strutture sentite come troppo autoritarie e rigide”, ha fatto si ehe “un certo numero di comunitä sono state indotte a vive­re senza responsabile ed altre a prendere tutte le decisioni collegialmente”. Ben sapendo che la “comunitä cristiana non é infatti un collettivo anonimo, ma é dotata, fin dall’inizio, dei suoi capi”, “queste esperienze stanno condu­cendo progressivamente verso la riscoperta della necessitá e del molo di una autoritä personale, in continuitá con tutta la tradizione della vita religiosa” 6 CIC (1917) Can. 501 - Superiores et Capitula, ad normam constitutionum et iuris communis, potestatem habent dominativam in subditos, (traduzione nostra); cf. Esposito, B., Diversi mo­­delli di autoritä presenti nella vita religiosa della Chiesa latina, in Angelicum 85 (2008) 911 923. 7 Cf. Ramstein, M., A Manual of Canon Law, Hoboken, N.J. 1947. 307-310. Cf. Esposito, B., Il superiore maggiore in quanto ordinario: alcune riflessioni sull’evoluzione storica degli as­­petti ecclesiologici e canonici e sulle prospettive future, in Religiosi in Italia 9 (2004) 54. Boni, A., Gli istituti religiosi e la loro potestá di governo (c. 607, c.596), Roma 1989. 489-490, 498. 8 Cf. C. pro Institutis Vitae Consecratae et Societatibus Vitae Apostolicae, Instr. II servi­­zio dell’autoritá e I'obbedienza “Faciem tuam, Domine, requiram” (11 mai. 2008) [= SAO]. 9 Franciscus, Disc. Sono contento (8 mai. 2013).

Next

/
Oldalképek
Tartalom