Folia Theologica et Canonica 10. 32/24 (2021)

Recensions

290 RECENSIONS sibile é quello del servizio e della gratuitá. D’ altra parte, a mio sommesso avviso e come lo stesso Autore piü avanti fa presente, mi sembra importante anche ricordare quanto lo stesso Vangelo afferma, cioé ehe ogni operaio ha diritto alia sua giusta ricompensa (cf Le 10, 7). Ancor di piü l’Autore evidenzia che nella Chiesa ehe é in Italia, inserita in un contesto socio-culturale intriso di una mentalitá ispirata al relativismo e alia cultura del provvisorio -testimoniato peraltro dalle riforme legislative del diritto di famiglia italiano, giunte ad agevolare sempre di piü la separazione dei coniugi e lo scioglimento del matrimonio, öltre che a legittimare le unioni civili tra persone dello stesso sesso - 1’avvocato ecclesiastico ha il compito urgente ed improcrastinabile di essere testimone dei principi evangelici sui matrimonio e sulla famiglia, valori non soggetti a compromesso e non nego­­ziabili. Alia luce dei suesposti impegni di ‘conversione’ e di testimonianza, si pren­de in considerazione il diritto ad un giusto compenso alia luce dei principio della gratuitá delle procedure, uno dei capisaldi della riforma in oggetto, di cui l’Autore illustra l’autentico significato, spiegando che - fermo restando il di­ritto degli operatori ecclesiastici e dei patroni ad un giusto compenso per l’attivitá svolta - le cause ad matrimonii nullitatem declarandam, proprio per­­ché legate ad un sacramento, quale é il matrimonio, non possono costituire uno strumento di lucro ma, viceversa, sono chiamate a diventare luogo nel quale, a prescindere dall’esito della pronuncia finale, affermativa o negativa ehe sia, le parti coinvolte possano fare esperienza della forza liberante della veritá e dell’amore misericordioso di Dio ehe é donato largamente e gratuita­­mente ad ogni uomo. Ancora, alia luce della riconduzione della materia dei processi di nullitá nell’alveo della pastorale familiare, 1’Autore mostra come la presente riforma vada ad ampliare gli orizzonti della formazione professionale di un patrono ecclesiastico, il quale, öltre all’affinamento delle conoscenze giuridiche e dell'aggiomamento circa le piü spinose questioni tecniche sollevate dalia nuo­­va procedura é chiamato ad integrare il proprio bagaglio formativo, acquisen­­do, con 1’ausilio delle scienze umane, quegli strumenti ehe, di fronte a situa­­zioni di crisi alfapparenza irreparabili, potrebbero invece aiutare le parti coinvolte a recuperare la loro relazione sponsale, disinnescando quelle dina­­miche ehe spesso e volentieri vanno ad insinuarsi nel rapporto di coppia (bloc­­candone la crescita ed il cammino), ed evitando, in definitiva, di fare delle cause di nullitá una sorta di ‘strada obbligata’ da percorrere di fronte a crisi ehe, con adeguati supporti umani e cristiani, possono anche essere risolte po­­sitivamente. Lo stesso Autore, poi, dedica ampio spazio nel descrivere il rinnovato atteg­­giamento collaborativo e partecipativo cui, in conseguenza della riforma, é chiamato il patrono ecclesiastico, in particolare nel prestare aiuto ai Vescovi,

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