Folia Theologica et Canonica 10. 32/24 (2021)

Ius canonicum

228 MARTIN GRICHTING Solo se l’insegnamento dei Concilio Vaticano II, sui ruolo della Chiesa nel­­la societá moderna e sui ruolo dei laici sara compreso e vissuto, potrá, grazié a ciö, diminuire la pressione che non pochi laici fanno per avere la propria parte del cosiddetto potere della Chiesa. Sará quindi anche piú facile per i sa­cerdoti prendersi in primo luogo e realmente cura dei santuario e di assistere da li i laici ehe lavorano in mezzo al mondo. Se vogliamo ehe questa missione dei sacerdoti nelle parrocchie sia riconosciuta come il servizio affidato loro da Cristo, dobbiamo prima educare i laici, trasmettendo loro il vero messaggio dei Vaticano II. Dobbiamo smettere di vedere i laici principalmente come assistenti dei sa­cerdoti nel quadro delle strutture ecclesiastiche, dove poi non di rado si trova­­no in una sorta di competizione con essi. Solo quando i laici avranno compre­so il loro ruolo specifico nella societá e lo vivranno consapevolmente come la propria vocazione, la missione dei sacerdote non sara piú cosi fortemente con­testata come attualmente é in certi ambienti della Chiesa. Questo ha molto a ehe fare con la comprensione della forma di societá emersa dopo la Rivoluzio­­ne francese. In questa societá, la Chiesa deve praticamente ancora trovare il suo ruolo. Il Concilio Vaticano II ha mostrato la via, si tratta ora di mettere veramente in pratica il Concilio. Alexis de Tocqueville disse una volta: “La grandezza e la santitá del cristia­­nesimo consistono (...) nel fatto ehe esso vuole govemare solo nella sfera naturale delle religioni, e lascia tutto il resto ai liberi movimenti dello spirito umano”16. Tutta questa sfera in cui lo spirito umano puö muoversi liberamente é la sfera della creazione. Il Creatore ha conferito ad essa una legittima auto­nómia, come ha sottolineato il Concilio Vaticano II nella “Gaudium et Spes” (cfr. n. 36). Percio la gerarchia ecclesiastica insegna e agisce con autoritá in quella sfera solo in casi eccezionali, cioe quando sono direttamente in discus­sione i diritti fondamentali della persona umana o la dottrina della fede17. In tutti gli altri casi, la gerarchia lascia ai laici, plasmati dalia loro coscienza cristiana, il compito di mettere l’impronta cristiana sull’ambito della creazio­ne, dello Stato, della societá civile, della cultura, dei media, dello sport, del tempo libero, ecc.18. É proprio a questo scopo ehe i laici, nella parrocchia, ma anche a livello diocesano e universale della Chiesa, hanno bisogno dei servi­zio dei sacerdoti, dei vescovi e dei Papa. Essi devono formare i laici attraverso 16 Lettera dei 29 maggio 1844 a Richard Monckton Milnes (Lord Houghton), in Alexis de Tocque­ville (Oeuvres completes), VI/3. 87. 17 GS 76: “Ma sempre e dovunque, e con vera liberta, é suo diritto predicare la fede e insegnare la propria dottrina sociale, esercitare senza ostacoli la propria missione tra gli uomini e dare il proprio giudizio morale, anche su cose ehe riguardano l’ordine politico, quando ciö sia richiesto dai diritti fondamentali della persona e dalia salvezza delle anime”. 18 LG 37: “[I pastori] rispettino e riconoscano quella giusta libertä, che a tutti compete nella cittä terrestre”.

Next

/
Oldalképek
Tartalom