Folia Theologica et Canonica 10. 32/24 (2021)
Ius canonicum
IL RUOLO DEL SACERDOTE NELLA VITA DELLA PARROCCHIA 229 la parola e l'insegnamento della dottrina e renderli piű forti attraverso la Parola di Dio e i sacramenti. Questa dottrina concepita dal Concilio Vaticano riguardo ai moli dei sacerdoti e dei laici nella societá implicherebbe, come conseguenza, quella di dare al clero un ruolo molto piű modesto di quello ehe spesso occupa ancora oggi. Infatti, se si prende sui serio il Concilio, non si deve piű identificare la Chiesa, di fatto, con la sua gerarchia e pretendere che solo la gerarchia sia veramente la Chiesa. Né dobbiamo continuare a dare l’impressione ehe abbiano una missione ecclesiale solo coloro ehe sono attivi nelle istituzioni ecclesiastiche con o sotto la gerarchia. Nella Chiesa esiste, infatti, basata sui Battesimo e la Cresima 1’autentica missione dei laici, come partecipi al triplice ufficio di Cristo, próféta, sacerdote e re, esercitata in unitá con i vescovi e i sacerdoti. Se ciö viene riconosciuto, la Chiesa apparirá nella societá menő come un’istituzione o un’organizzazione, dato che si affiderá per il compimento della sua missione sempre piű all’individuo, al fedele, al laico in particolare. Si tratta quindi di un vero e proprio “aggiomamento”. Infatti, una déllé peculiaritá primarie déllé societá nate dall’Illuminismo é proprio il principio che conta l’individuo, il singolo. A partire dalia Rivoluzione francese le potenti corporazioni iniziarono a suscitare diffidenza, i Padri del Vaticano II ne erano consapevoli. Per questo modificarono il modo in cui la Chiesa avrebbe dovuto essere presente nella societá e nello Stato. I Padri conciliari sottolinearono la missione individuale e congiunta dei laici nella societá, non tanto il ruolo della Chiesa come istituzione. Questo porta a conseguenze nella missione dei sacerdote nella Chiesa e nella parrocchia e richiede una netta distinzione di queste realtá (cfr. GS 76). Sono convinto che i Padri del Concilio Vaticano II capissero di piű la modemitá di quanto ne capiamo noi oggi. Erano avanti rispetto a noi. Dovremmo raggiungerli tornando al Concilio, il vero Concilio, cosi come ci perviene attraverso i suoi testi. In futuro, se daremo piu rilevanza alia missione dei laici nella societá, il clero avrá senza dubbio un compito piű modesto di quello che ha avuto spesso in passato. Ma il sacerdote, anche il sacerdote della parrocchia, anzi tutto il clero, tomerá a svolgere la propria eifettiva missione. Questa missione fu meravigliosamente descritta dalf apostolo Paolo nella prima lettera ai Corinzi: “Fratelli, quando venni tra voi, non mi presentai ad annunciarvi il mistero di Dio con l’eccellenza della parola o della sapienza. Io ritenni infatti di non sapere altro in mezzo a voi se non Gesü Cristo, e Cristo crocifisso” (ICor 2,1 seg.). Martin Grichting Chur, Schweiz