Folia Theologica et Canonica 10. 32/24 (2021)

Ius canonicum

IL RUOLO DEL SACERDOTE NELLA VITA DELLA PARROCCHIA 227 l’ordinazione sacerdotale. Nella missione del parroco si concretizza questo ministero sacerdotale in nome di Cristo capo, perché con il ministero di gover­­nare si danno possibilitä concrete, soprattutto organizzative, per aiutare effica­­cemente i laici. Ciö avviene, in particolare, attraverso la moderazione dell’at­­tivitá della parrocchia e l’affidamento di incarichi ad altri sacerdoti, diaconi o laici. Ma il principio fondamentale, ehe chiama il sacerdote a sostenere i laici nel compiere la loro missione specifica, rimane inalterato. IV. Attuare il Concilio Vaticano II Dopo molti decenni di discussioni sulla relazione teologicamente appropriata tra sacerdoti e laici, mi sembra chiaro ehe non faremo grandi progressi se pri­ma non ci chiariremo le idee sui come la Chiesa dovrebbe percepire il suo ruolo nella societá secolare post-eristiana e su quali siano i ruoli dei sacerdote e del laico in quel contesto13. Finché il Concilio Vaticano II non verrá vera­­mente recepito in termini di ciö che ha insegnato sulla missione della Chiesa nella societá secolare e sulla missione dei laici, continuerá a prevalere una visione clericalista della Chiesa. Questa visione della Chiesa - in teória supe­rata14 - identifica la Chiesa con la gerarchia e pretende poi ehe quest’ultima abbia una missione diretta nel mondo. La conseguenza di ciö é che i laici non hanno una visione sufficientemente chiara della loro missione. Ecco perché non pochi di loro, se vogliono impegnarsi per la fede cristiana, cercano di farlo principalmente nell’istituzione, con e sotto il sacerdote, purtroppo poi a volte anche in competizione con esso15. 13 Fa riflettere che il capitolo IV della Costituzione dogmatica sulla Chiesa Lumen Gentium riguar­­do la missione ecclesiale dei fedeli laici contiene 73 frasi (versioné in lingua italiana). Solo due di loro parlano della collaborazione dei fedeli laici alia missione della gerarchia (cfr. LG 33). Gli altri 71 frasi fanno testimonianza della missione propria dei fedeli laici ehe si basa sui sacramen­ti del Battesimo e della Cresima e ehe é, a suo modo, la partecipazione al triplice ufficio Cristo próféta, sacerdote e re (cfr. LG 34-36). Sarebbe logico che il Magistero e la dottrina teologica nelle loro rispettive attivitá si interesserebbero déllé due dimensioni della missione dei fedeli laici in modo piű o meno proporzionale di queste cifre... 14 Catechismo della Chiesa Cattolica, n. 2442: “Non spetta ai Pastori della Chiesa intervenire di­­rettamente nell’azione politica e nelForganizzazione della vita sociale. Questo compito fa parte della vocazione dei fedeli laici, i quali operano di propria iniziativa insieme con i loro concitta­­dini”; Benedictus XVI, Enc. Deus caritas est, 28,a: “La dottrina sociale della Chiesa argomen­­ta a partire dalia ragione e dal diritto naturale, cioé a partire da ciö che é conforme alia natura di ogni essere umano. E sa ehe non é compito della Chiesa far essa stessa valere politicamente questa dottrina”. 15 Franciscus, Adh. Ap. Evangelii Gaudium, n. 102: “Anche se si nota una maggiore partecipazio­ne di molti ai ministeri laicali, questo impegno non si riflette nella penetrazione dei valori cristiani nel mondo sociale, politico ed economico. Si limita molte volte a compiti intraecclesia­­li senza un reale impegno per l’applicazione del Vangelo alia trasformazione della societá”.

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