Folia Theologica et Canonica 10. 32/24 (2021)

Ius canonicum

LA PARR0CCH1A COME MEZZO DELLA MISSIONE OGGI 215 Per mold secoli, la parrocchia é stato il quadro abituale per la trasmissione della fede e nello stesso tempo il luogo di socializzazione giacché in linea di principio tutti gli abitanti condividevano la stessa religione. Da diversi decen­ni, anzi da due secoli a seconda degli Stati, questo sistema ha gradualmente lasciato il posto a un pluralismo di credenze e convinzioni. La conseguenza “territoriale” di questo pluralismo é lo spostamento sempre piú evidente verso una configurazione reticolare. La copertura del territorio sta diventando casua­le, giá oggi nelle diocesi euro-atlantiche. Si passa cosi inesorabilmente da una logica di circoscrizione (coprire/quadrare un territorio, cioé partire dai limiti territoriali) a una logica di iscrizione a partire dal baricentro della presenza dei parrocchiani in questo luogo: cosi come la Chiesa é dove sono i battezzati, la parrocchia é dove sono i parrocchiani. Sociologicamente pariando, si va infatti verso “una parrocchia concepita come un centro di fedeli, prevalentemente territoriale, aperto alia mobilita (geografica e sociale) dei credenti ehe sono chiamati a investire se stessi ali’in­terno della loro comunitá”23. Ci stiamo muovendo inesorabilmente verso la parrocchia come realtá risultante dalia volontá degli interessati di associarsi, con il rischio correlativo ehe dove non si associano, non succede niente! In altre parole, non é la logica associativa ehe oggi domina, o addirittura de­termina, la vita parrocchiale, tanto nelle cittä come nelle zone rurali? Inoltre, c’é la tendenza di molte comunitá associative - associazioni aposto­­liche o movimenti spirituali - a prendere il posto di comunitá gerarchiche come le parrocchie, ma anche le cappellanie degli stabilimenti sanitari. Questa tendenza contribuisce alLimpressione di “campanilizzazione” o meglio di “parrocchializzazione” (fr. paroissialisation) del paesaggio diocesano. Para­­dossalmente, in un momento in cui l'istituzione parrocchiale sembra perdere terreno, viene ripresa dalle comunitá associative24. In questa fase, tuttavia, é chiaro che la caratteristica della parrocchia di essere “per tutti” viene preso in consegna dalia scelta dei fedeli. Il “chiunque” é ora “chiunque lo voglia”, cioé le persone che scelgono di frequentare una parrocchia alio stesso modo di quelle ehe scelgono di inserirse in un’associazione di fedeli. É qui ehe la questione della territorialitá si interseca con quella della socia­­bilitá. L’istituzione parrocchiale non puö piú coprire tutto il territorio di una Chiesa particolare a causa del pluralismo imperante e del fatto ehe non tutti i cittadini si identificano con la religione cristiana, in questo caso il cattolice­­simo. É l’affiliazione per scelta dei fedeli ehe sembra determinare la parroc­chia in un luogo secondo una logica di iscrizione e non piú di circoscrizione. 23 Bobineau, O., La paroisse immortelle?, in Bobineau, O. - Borras, A. - Bressan, L., Balayer la paroisse? Une institution catholique qui traverse le temps, Paris 2010. 31. 24 Cf. Borras, A., Rapports entre la vie associative des fideles et leur vie paroissiale, in Esprit & Vie 246 (2012) 2-13; 248 (2012) 2-14. Borras, A., Une politique de paroissialisation?, in Lu­­mi'ere & Vie 299 (2013) 89-102, qui 97-98, 100-102.

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