Folia Theologica et Canonica 10. 32/24 (2021)
Ius canonicum
216 ALPHONSE BORRAS In questo contesto, si capisce die delle parrocchie vengano letteralmente disertate quando si raggiungono soglie minime di frequentazione domenicale; il gruppo che di venta sempre piű ristretto non favorisce l’inserimento di nuovi arrivati o di frequentatori occasionali della chiesa25. Un tale sviluppo, spesso incoraggiato in nome della prossimitä e del rispetto delle comunitá locali, potrebbe portare a un’atomizzazione di queste comunitá e contraddire, di fatto, il principio della parrocchia “per tutti” e l’esigenza di cattolicitá che esso contiene. La sociabilitá selettiva per affinitá sembra prendere il sopravvento nell’ultra-modemitá. V. La TEMPORALITÄ PARROCCHIALE La parrocchia offre l’essenziale per diventare cristiani. Insisto su questo “divenire” ehe é tanto piü importante oggi, negli sconvolgimenti contemporanei, perché non si tratta semplicemente di essere cristiani, ma di rimanere cristiani. Questo si riferisce al tempo, alia temporalitá. Essa é un elemento costitutivo dell’esistenza umana; é addirittura decisiva nello sviluppo della persona e nel cammino della fede. La sollecitudine della parrocchia - del parroco e dei parrocchiani - risveglierá la fede di coloro che la frequentano restituendoli alia loro libertá di credere e quindi di riporre la loro fiducia negli altri e in Dio, una fiducia che, prima o poi, porta all’amore e alia speranza tanto quanto si nutre di queste virtu. Questo risveglio della fede puö portare alia confessione dei Dio rivelato in Gesű Cristo e comunicato dal suo Spirito. Ci porterá a diventare discepoli missionari gli uni con gli altri: possono essere tali solo se hanno incontrato Cristo, vivono dei suo Spirito e sono eífettivamente coinvolti nell’annuncio dell’amore di Dio (cfr. EG 24, 118 e 120, 173). La pastorale contemporanea é giustamente sensibile al cammino della fede, alia scoperta, lungo il cammino, di Dio ehe ci viene incontro (cfr. Lc 24,13-35; At 9,26-43). L’annuncio della Buona Novella non é atemporale; é fatto qui e ora ágii individui nelle circostanze, specialmente le circostanze storiche e culturali di una data societá. La sua ricezione libera e gioiosa da parte dei fedeli awiene oggi (cfr. Sál 94,7) e si dispiega nella vita quotidiana dei loro impegni - dove sono - per condurre questo mondo al suo compimento come riconciliazione della nostra umanitá quando Dio sara tutto in tutti (cfr. ICor 15,28). 25 Piű un gruppo diventa piccolo, piű i suoi membri sono sociologicamente integrati, e piü difficile, se non faticoso, diventa aprirsi ai nuovi arrivati. Si vedano le riflessioni di Hameline, J.-Y., Libres observations en marge du colloque, in La Maison-Dieu 229 (2002) 131-145, qui 135— 136 e 142-145. Bisogna quindi chiedersi se lariduzione numericadi certe comunitá parrocchiali non le porti ad una logica strettamente associativa, contraria alia logica istituzionale della parrocchia eretta per tutti (cfr. can. 515).