Folia Theologica et Canonica 9. 31/23 (2020)

Sacra theologia

UNIVERSALISMO CATTOLICO E PARTICOLARISMO NAZIONALE IN UNGHERIA... 45 createsi come successori della chiesa cattolica del Regno d’Ungheria. Nel ter­ritorio della futura Jugoslavia (dove l’appartenenza etnica coincideva quasi perfettamente con quella confessionale12) i vescovi cattolici croati e sloveni inizialmente salutarono con gioia la costituzione del nuovo Stato Sloveno- Croato-Serbo, ma quando questo venne a far parte del Regno Serbo 1’ 1 dicem­­bre 1918, osservarono con crescente preoccupazione la sempre piu grande predominanza serba. Di fronte alia politica govemativa di Belgrado ehe pun­tava sulla costituzione di uno stato nazionale jugoslavo centralizzato, ma alio stesso tempo la tutela degli interessi serbo-ortodossi, la prioritá del govemo della chiesa croata, slovena e bosniaca era il rafforzamento delle proprie posi­­zioni, accanto al quale il problema delle diocesi cattoliche ungheresi diventate parte del nuovo stato, prevalentemente giacenti in territorio serbo, passava in secondo piano.13 In Romania i cattolici di rito latino erano nella maggior parte ungheresi e in minor parte tedeschi,14 cosi gli interessi delle comunitá cattoliche di questi territori coincidevano fondamentalmente con quelli della chiesa ungherese: anche loro preferivano mantenere la struttura ecclesiastica che aveva un pas­­sato plurisecolare. La direzione della chiesa cattolica di rito greco invece era romena e si impegnö a tutelare gli interessi nazionali romeni, per esempio fece di tutto affinché le parrocchie della diocesi greco cattoliche della diocesi greco cattoliche di Hajdúdorog ehe ormai erano parte della Romania venissero pas­­sate alle diocesi uniate romene.15 La situazione dei cattolici di rito latino era particolarmente complicata in Cecoslovacchia, piú precisamente nella parte orientale dello stato, abitata nel­la maggioranza da slovacchi, dove i fedeli della chiesa cattolica erano misti tra ungheresi e slovacchi.16 Mentre i cattolici ungheresi e la parte ungarofila del clero slovacco si immaginava il proprio futuro dentro la millenaria struttura ecclesiastica ungherese, la direzione nuova del cattolicesimo slovacco pro­­muoveva la costituzione di un’organizzazione ecclesiastica autonoma, defi­­nendo l’identitá cattolica slovacca in opposizione al passato ecclesiastico, e col tempo intendeva fondare sull’indipendenza ecclesiastica slovacca anche l’autonomia slovacca da realizzare aH’intemo del nuovo stato.17 Allo stesso 12 Salmic, I., Al di la di ogni pregiudizio. Le írattative per il concodato tra la Santa Sede e il Re­gno dei Serbi, Croati e Sloveni/Jugoslavia e la mancata ratifica (1922-1938), Roma 2015. 89. 13 Salmic, I., Al di la di ogni pregiudizio, 61. Valente, M., Diplomazia pontificia e Regno dei Serbi, Croati e Sloveni (1918-1929), Split 2012. 113. 14 Sebők, L., A katolikus egyházszervezet változásai Trianon óta, in Regio: kisebbség, politika, társadalom 2 (1991/3) 73. 15 Vö. Tóth, K., Instructions for Nuncio Lorenzo Schioppa at the beginning of his mission, in Fejérdy, A. (a cura di), Rapporti diplomatici tra la Santa Sede e TUngheria (1920-2015), Cittá del Vaticano 2016. 111-117. 16 Sebők, L., A katolikus egyházszervezet, 68-70. 17 RÁcz, K., Az esztergomi érsekség, 110.

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