Folia Theologica et Canonica 9. 31/23 (2020)

Sacra theologia

UNI VERS ALISMO CATTOLICO E PARTICOLARISMO NAZIONALE IN UNGHERIA... 43 I. I PROTAGONISTI ED I LORO OBIETTIVI Tra i protagonisti ehe avevano un’influenza sulla sorte dei cattolici dobbiamo menzionare al primo posto i govemi degli stati nazionali. In generale si puö affermare ehe seguendo il principio di “nazione” la direzione politica dei sin­­goli stati era interessata alia sorte della chiesa cattolica nella misura in cui la chiesa cattolica si faceva promotrice degli obiettivi del dato stato. Nel caso dell’Ungheria la politica ecclesiastica di tutto questo periodo, era determinata da una fondamentale comunanza di interessi tra gli obiettivi della direzione della chiesa ungherese e gli obiettivi di politica estera dei vari gover­­ni ungheresi. Come per i vescovi, anche per la direzione politica era importan­te ehe i confini del govemo della chiesa non venissero cambiati, o venissero sistemati quanto piú tardi secondo i confini politici. La politica estera unghe­rese, infatti, inizialmente voleva mantenere l’integritá territoriale dei paese storico, poi, in seguito alia firma dei trattato di pace di Trianon avvenuta il 4 giugno 1920 voleva ottenere la restituzione territoriale quanto piú completa dei regno di una volta.5 Nel gennaio dei 1919 la diplomazia dei govemo ungherese repubblicano ehe peraltro nella sua politica ecclesiastica sosteneva la separazione dello stato e della chiesa non si ritirava dal sostenere 1’arcive­­scovo di Esztergom, János Csemoch, quando costui protestava contro il piano della Santa Sede ehe intendeva sottomettere ad un unico vicario apostolico le diocesi cattoliche dei territori slovacchi staccati dall’Ungheria. Questo prov­­vedimento della chiesa avrebbe infatti pregiudicato la decisione della confe­­renza di pace ehe doveva definire i confini statali.6 Nel periodo dei govemi conservatori ehe si susseguivano dopo 1’autunno dei 1919, si intrecciavano ancora di piú la politica estera dello stato e quella della chiesa ehe intendevano rallentare e ostacolare il consolidamento eccle­siastico degli stati successori. In questa manovra spettava un molo importante al vescovo titolare János Csiszárik, consigliere canonista dell’ambasciata del­la Monarchia presso la Santa Sede, dall'estate dei 1920 della nuova ambascia­­ta ungherese presso la Santa Sede. Coi suo tramite si é preparata la lettera dei ministro degli esteri József Somssich a papa Benedetto XV in cui, in toni si-5 Per un breve riassunto delle relazioni diplomatiche dei periodo v. Gergely, J., Le realzioni diplomatiche tra VUngheria e la Santa Sede (1920-1990), in Zombori, I. - Cséfalvay, P. - de Angelis, M. A. (a cura di), Le relazioni diplomatiche tra l 'Ungheria e la Santa sede (1920- 2000), Budapest 2001. 15-112. 6 RÁcz, K., Az esztergomi érsekség diszmembrációja 1918-1938 (Tesi di dottorato, ELTE), Buda­pest 2008. 47-48. II nunzio Valfré di Bonzo al Card. Gasparri. 22. gennaio 1919. ASRS AA. EE.SS., Austria-Ungheria 1919, pos. 1275, fasc. 511, ff. 39r-40v. Riprodotto in Hrabovec, E., Slovensko a Sväta stolica 1918-1927 vo svetle vatikánskych parmenov, Bratislava 2012. lil­ii 2. 11 nunzio Valfré di Bonzo al Card. Gasparri. 8. marzo 1919. ASV, Arch. Nunz. Cecoslo­­vacchia, 1919-1923, b. 12, fasc. 44, ff 17r-42v. Riprodotto in Hrabovec, E., Slovensko a Sväta stolica, 124-126.

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