Folia Theologica et Canonica 9. 31/23 (2020)
Sacra theologia
42 ANDRÁS FEJÉRDY La disgregazione del Regno d’Ungheria ha causato non solo una vita come minoranza etnica per gruppi significativi della nazione ungherese, ma ad eccezione dell’Ungheria e deH’Austria ha creato una situazione di minoranza anche per la chiesa cattolica rispetto alia religione di maggioranza negli altri paesi, mentre in precedenza nell’impero cattolico essa aveva goduto di uno stato privilegiato.2 L'arcivescovo di Esztergom e primate d’Ungheria che era preoccupato per la sorte degli ungheresi e della chiesa cattolica, nella sua lettera seritta il 22 gennaio 1920 all’arcivescovo di Parigi, LéonAmette, deserisse la situazione con le seguenti parole: “Per gli slovacchi ed i ruteni staccati dall’Ungheria l’ortodossia slava costituirá un grande pericolo. In Boemia, ormai mohi hanno scelto di passare alia chiesa nazionale (apostasia). II principio del panslavismo generalmente accettato in Boemia conduce logicamente alia religione slava, l’ortodossia. I cattolici romeni e serbi, la fede dei quali avrebbe un protettore indefesso all’intemo dello stato ungherese, in Romania e in Jugoslavia (o per dirlo meglio, nella Grande Serbia) soffriranno sotto il giogo dell’ortodossia. I croati e gli sloveni del tutto indeboliti in Jugoslavia non potranno resistere alia forza sconvolgente dell’ortodossia. E da temere che in breve tempo, da tutta la metá orientale d’Europa scomparirá il cattolicesimo.”3 Nel nostro saggio, intendiamo presentare a grandi linee, come urtavano in questa nuova situazione nell’Europa Centrale del primo dopoguerra, i principi universali del cattolicesimo con gli interessi nazionali.4 Innanzitutto presenteremo i protagonisti principali coinvolti nella causa dei cattolici ed i loro obiettivi particolari. In seguito esamineremo piü da vicino due campi specifici, quello della sistemazione delle diocesi di rito latino e la questione della nomina dei vescovi ehe erano particolarmente esposti alio scontro da interessi contrastanti. Nella nostra analisi dedicheremo un’attenzione speciale ai compromessi con i quali la Santa Sede intendeva gestire la situazione ehe si era creata. 2 Riassume i cambiamenti di confine ehe toccano la struttura ecclesiastica del Regno d’Ungheria: Istruzioni per Lorenzo Schioppa, nunzio apostolico in Ungheria. Vaticano, agosto 1920. Pubblicato da: Mrkonjic, T., Archivio della Nunziatura Apostolica in Ungheria (1920-1939), in Platania, G. - Sanfilippo, M. - Tusor, P. (a cura di), Gli archivi della Santa Sede e il Regno d’Ungheria (secc. 15-20). Studi in memoriam del professor Lajos Pásztor archivista ungherese dell’Archivio Segreto Vaticano, Budapest-Roma 2008. 275-276. 3 Minuta della lettera dell’arcivescovo di Esztergom János Csemoch all’arcivescovo di Parigi Léon-Adolphe Amette (Budapest, 22 gennaio 1920) Archivio Primatiale (= PL, Esztergom), 11. Archivum ecclesiasticum novum (1766-1955), 9. Documenti del principe primate János Csernoch, Cat. D/c, 672/1920. La traduzione ungherese vedi in Zeidler, M. (ed.), A magyar békeküldöttség naplója. Neuilly - Versailles - Budapest (1920), Budapest 2017. 91. 4 Per questo problema v. von Klimó, Á., Impartiality versus Revisionists? Zum Verhältnis zwischen dem heiligen Stuhl und Ungarn in der Zwischenkriegszeit, in Zedler, J. (Hrsg.), Der Heilige Stuhl in den internationalen Beziehungan 1870-1939, München 2010. 311-332.