Folia Theologica et Canonica 6. 28/20 (2017)

SACRA THEOLOGIA - Géza Kuminetz, La conoscenza delle norme del diritto naturale e il valore teologico della teoria del diritto naturale nella filosofia del diritto di Sándor Horváth O. P

32 GÉZA KUMINETZ il Dottore Angelico. Nel modo di vedere di San Tommaso la grazia e la natura sono connessi l'uno con l’altro molto strettamente. Dato che sono definizioni che presuppongono l'uno Taltro. non si possono dividere in modo nett tra di lo­ro nè contrapporle, perché questo potrebbe essere una semplificazione falso della realtà. Questo è quello che Horváth mira, il conservare della dualità in un'unità più alta: “le concezioni che o disprezzano i valori umani oppure con il loro evitare volevano cacciare la natura dentro la soppranaturale rimangono per sempre, finché ci saranno opinioni umane. Il fine di esse è quello di contrappor­re i due mondi sempre di più in modo da poter mettere in difficoltà l’inclinazio­ne dell’uomo verso la rivelazione. Colui che smentirà ciò perennemente sarà San Tommaso che è stato capace di portare ciò che era giusto o almeno avvici­narlo, eliminando quello che era falso. Per questo non siamo capaci di vedere nel suo sistema il passaggio verso il soppranaturale: la fusione delle due (senza la mescolanza) si presenta a noi come era nella coscienza del suo scrittore“.22 La natura si presenta allora a noi in questo modo di vedere come la base e il portatore della grazia. Senza di essa non c’è vita di grazia. Prima di tutto la grazia è diretta al mantenimento e alla perfezione dei valori naturali (Gratia supponit et perfecit naturam). Sia la vita personale sia quella comunitaria dell'uomo si presuppone basi naturali che vengono definite (positive) nella leg­ge morale naturale e nel diritto naturale. Per questo “i dati naturali” devono es­sere esaminati dalla teologia come dovere primario. 2. Il diritto naturale come una fonte del diritto canonico Il diritto di sopra è la conseguenza di quanto detto precedentemente. La Chiesa è nello stesso tempo comunità naturale e di grazia: „bisogna considerare i fedeli che popolano la terra come una grande comunità che sotto vari punti di vista rassomiglia agli altri tipi di comunità sociale ma come una cosa intera non può essere intesa secondo i modelli della società. Gli elementi distintivi bisogna ri­cercare nel rapporto interno. Anche gli enti naturali hanno elementi di collega­mento. Secondo il principio “sola unitas parit unitatem” la massa può essere unita soltanto da una forza che in se stessa è così solida che l'indivisibilità (uni­tas trascendentalis) secondo il proprio contenuto dell’essere riesce a mantenere, e la forza di essa si pone nella sistemazione e neH'unitarietà della massa. La na­tura si è adoperata affinché la persona umana tramite un legame interno, la ius- titia legális o generalis, tenga unita l'amore generale verso l’uomo (bonum commune humánum). Ma questo prendersi cura fallisce nella maggior parte dei casi e il posto dell’amore umana occupa il diritto basato sulla forza. La giustizia 22 Horváth, S., Örök eszmék, 19.

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