Folia Theologica et Canonica 6. 28/20 (2017)
SACRA THEOLOGIA - Géza Kuminetz, La conoscenza delle norme del diritto naturale e il valore teologico della teoria del diritto naturale nella filosofia del diritto di Sándor Horváth O. P
28 GÉZA KUMINETZ di San Tommaso. Così l’istinto della conservazione di se stesso e la conservazione delle specie, il desiderio della perfezione rappresentano e descrivono i confini nel quale la natura ha dato indicazioni al regolamento di tutte le relazioni della vita. "Qeste non si devono e non si possono neanche dimostrare. Ognuno conosce tramite le più elementari esperienze sue, come forze lo portano irresistibilmente in queste tre direzioni. Nel loro essere non si manifestano le disposizioni del singolo, ma (...) la natura attiva. 11 suo comando ha valore giuridico è quindi: sostieni la tua vita, difenditi da tutto quanto che attenta alla tua vita! Conserva la tua specie, perfeziona il tuo essere come persona e propaga l’intelletto di tutto il tuo essere a tutti dei fatti difensivi ed educativi che sono fondamento del tuo essere nell’organizzazione del rapporto. In esso si manifesta il diritto naturale come il riassunto di tutte le relazioni della vita umana che balena nelle indicazioni determinati della natura. Questo non è solo un diritto naturale puro, ma è la sua capacità massima che non può essere attaccata”.12 La conoscenza e la definizione contenutistica significa il svelamento delle legittimità fondamentali della natura umana: "il diritto naturale secondo quanto detto fin’ora bisogna vederlo nel concepimento e nell’allestimento razionale degli ordini riconosciuti istintamente della natura che è adatto a diventare capacità di esperienza dell’uomo e ad aiutarlo nel regolamento dei rapporti nella sua vita. Questo è il riassunto delle norme positive concrete che si presenta come l'enunciazione quasi codificazione sia delle disposizioni naturali tipizzati sia del principio dell’intelletto. Diventa legge naturale (nel senso che avvia, muove ed opera) nel momento in cui si propone come indirizzatore dell’idea di funzione della creatura intelligente e così nello spirito i disposizioni incoscenti diventano una realtà coscente. Quello che diventa cosciente, non solo appare in una nuovo modo di esistenza, ma inizia anche una nuova vita. Diventa massima di vita e punto di partenza per ravviamento di innumerevoli nuove cose e, inoltre, appare come fattore di fecondazione della vita spirituale”.13 La riconoscenza e il concepimento delle legittimità generali della natura umana diventano "mez12 Horváth, S., A természetjog rendező szerepe, 36. Secondo Horváth, le leggi naturali non stanno a significare la realizzazione degli eventi sofferenti della vita naturale, ma la realtà ideale che viene daH’eliminazione di questi e che rappresenta la realtà. Per questo la legge naturale ha un essere ogettivo e la parte che sta di fronte di essa è la coscienza del singolo oppure la convinzione del collettivo. Questo ultimo può essere rappresentato sia in una forma scritta o non scritta. Horváth pone che la realizzazione e la convalidazione concreta delle capacità generali sopra indicate, si trovino nell’intelligenza del legislatore. Il diritto naturale da soltanto degli ordini e delle normi generali. Riporta come esempio il caso dell’autodifesa. Nel caso concreto chi à l’agres- sore, quali sono i mezzi giusti, ecc., non si possono estrapolare dalle indicazioni generali della natura. Questo è stato posto nelle mani di chi ha il potere. Questa domanda è di competenza del diritto positivo, perché prende in esame quali siano state le circostanze e partendo da esse pone delle indicazioni dettagliate. Cfr. Horváth, S., A természetjog rendező szerepe, 78, nota nr. 52. 13 Horváth, S., A természetjog rendező szerepe, 37.