Folia Theologica et Canonica 6. 28/20 (2017)
SACRA THEOLOGIA - Géza Kuminetz, La conoscenza delle norme del diritto naturale e il valore teologico della teoria del diritto naturale nella filosofia del diritto di Sándor Horváth O. P
26 GÉZA KUMINETZ I semi ideali delle forze motrici assicurano allora la possibilità delle conoscenze necessarie, dato che in esse trovano posto gli ideali perenni di Dio. La conoscenza umana è in qualche modo capace di “raggiungere” le altezze degli ideali perenni, e tramite questa può giudicare la realtà. Horváth ripete San Tommaso: per temporalia ad aeterna, ab aetemis ad temporalia. Secondo lui questa è la legge fondamentale della conoscenza, questa direzione doppia che si può essere rappresentato come un specie di arco della parabola. La direzione montante è la via inventionis, la via della sintesi ( synthesis), l’innalzamenteo verso gli ideali perenni e con la luce oggetiva di questi è la giudica dei dati certi della realtà. Questa è la via iudicii, la via dell’analysis. La via inventionis comincia con l’esperimentare. I dati di questo unisce la ragione attraverso l’astrazione in un concetto sempre più generale, di cui la stazione ultima è il concetto di essere, l’idea della natura, l’esse participatum e lo sguardo nella sua struttura interna. I principi generali che scaturiscono dal riassunto come “luce riflessa” dei principi di Dio assicurano un giudizio sintetico a priori, il tornare alla pratica.8 L’arco parabolica della conoscenza è come un modello. Non ci si può arrivare mai ad una conclusione. Vi è sempre la possibilità di nuove esperienze e bisogna essere aperti ad accoglierle. La conoscenza umana rimane sempre parziale, riflette soltanto i contorni della realtà. Con questo Horváth afferma allora l’essere di un cercio (spirale) che si corregge se stesso sempre di nuovo. Questo modello esige l'integrazione delle conoscenze nouve, ma allo stesso tempo conserva i valori riconosciuti, che al massimo possono essere validi come casi limiti: “l’attenzione della ricerca da parte di San Tommaso si concentra sulle verità definite legate dalle cose oggettive delle leggi naturali e dai semi dei pensieri naturali. San Tommaso riconosce consapevolmente che queste vengono riconosciute attraverso le leggi dello sviluppo. Tutto questo lo sappiamo bene dalla confessione che dice: la realtà può essere per quanto stazionaria nei suoi relazioni, si sviluppa davanti alla ragione umana soltanto in modo graduale in una verità definitamente identificata. Ma nei suoi principi più generali e basilari riconosciamo infallibilmente le leggi naturali. Queste invece bastano affinché ci ritroviamo anche nelle conseguenze lontane e camminiamo nella retta via; e i semi dell’essenza oggettiva si trasformino in realtà anche nel nostro intelletto. Quanto è importante questo a livello teorico, tanto è importante anche dal punto di vista pratico, nella concezione di vita (...). Nel diritto naturale di San Tommaso non c’è posto per la ginnastica mentale: ogni affirmazione sua è la codificazione nei concetti umani e parole umane di un seme ideale effettivo della natura. Ciò che lui accentua tante volte in connessione con le seme della conos8 Horváth. S., Örök eszmék, 80-85; come pure Horváth, S., A természetjog rendező szerepe, 12-14.