Folia Theologica et Canonica 5. 27/19 (2016)

SACRA THEOLOGIA - Krisztián Vincze, L’io di fronte all’Assoluto - Lo spirito dell ’uomo tra disperazione e Dio

L’IO DI FRONTE ALL’ASSOLUTO... 71 umana lascia dietro la sua immediatezza e l’uomo diviene un io cosciente di se stesso. A questo avanzamento previene un’esperienza in cui lo spirito umano esige uno stato superiore.26 Se l’avanzamento non si realizza come p. e. nel caso di Nerone, l'uomo diviene storto, deformato, l’uomo soffrirà sotto il senso di vuoto e sfonda "nell’isterismo dello spirito” o nell’acedia.27 Se l'uomo, essendo partecipante dello stadio estetico, non realizza l’avanzamento verso lo stadio etico, rimane nella condizione “del suicidio permanente”.2* Tutte le persone rit­rattate nella sfera estetica sono nello stato della disperazione che è un sintomo della relazione squilibrata dentro della persona. Se gli istinti soggiogano lo spi­rito, apparano sintomi psichici come angoscia e disperazione.29 Il divenire dell’uomo etico però è una ri-presa del sé, una ri-generazione, è una ri-nascita. “Non è infatti passaggio dal nulla all’essere, non è autocreazione, perché, al ter­mine del mutamento, egli non diviene un altro, ma se stesso, il suo sé ideale, e ciò da cui diviene non è il nulla, ma se stesso, il suo sé immediato.”3" Nella visione kierkegaardiana la sfera etica non è il fine ultimo dell’uomo. La sfera etica per il filosofo danese è una sfera provvisoria. La terza, l’ultima sfera dell’uomo è quila religiosa. In questa modalità di vita l’uomo è pienamen­te consapevole del fondamento della sua esistenza, si rende conto del suo esse­re creato e del suo essere debitore di fronte a Dio. A questo punto l’uomo è tras­parente al suo fondamento e si rapporta a se stesso nella relazione di secondo ordine conformemente al suo prioprio fondamento, al suo Creatore.31 Lo scopo e l’incarico umano quindi sono l’aquisizione dell’io creato, il compimento del processo del divenire io ossia la realizzazione del divenire spirito.32 the basis for all one’s more derivative attitudes and emotions towards values in actual and pos­sible events in life, social roles, interpersonal relations, and one’s own given or acquired charac­teristics.” Davenport, J. J., Selfhood and 'Spirit', 240. 26 “There comes a moment in a person’s life when immediacy is ripe, so to speak, and the sprit re­quires a higher form, when it wants to lay hold of itself as a spirit.” Kierkegaard, S., Either/Or 2, 188. SKS 3,183. 27 Questo è “the hysteria of the spirit”, una certa forma della depressione, dell’acedia che è crucia­le essendo il fondamento di tutti i peccati. “(...) it is the sin of not willing deeply and inwardly, and this is the mother of all sins.” Kierkegaard, S., Either/Or 2, 189. SKS 3,183. 28 Sciacca, M. F., L’estetismo, Kierkagaard, Pirandello, Milano 1974. 296. 29 “Angst entsteht aufgrund der Differenz zwischen dem an sich seienden und dem für sich seien­den Geist.” Disse, J., Menschliche Psyche und Gottesverhältnis, 524. 30 Adinolfi, L, Il cerchio spezzato, 132. 31 “Yet for Anti-Climacus, this eternal basis is a personal God, a creator who gives each of us a unique potential latent in our first-order psychosomatic relation and life-situation. He writes that anyone who ‘does not rest transparently in God but vaguely rests in and merges in some abstract universality’ or who is unaware that their powers have any transcendent source is in despair.” Davenport, J. J. Selfhood and ‘Spirit’, 246. 32 ’Thus the constitution of finite spirit necessarily includes a kind of divine appropriation of crea­ted freedom - a paradox that demands a free relation of love towards one’s origin in divine love. This is what our existential telos - to become our self - actually requires as our highest duty.” Ibid. 246-247.

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