Folia Theologica et Canonica 4. 26/18 (2015)

RECENSIONS

276 RECENSIONS presentare la "fisiologia” della famiglia e dopo la precedente III Assemblea Ge­nerale Straordinaria che ne aveva trattato, se così si può dire, le "patologie”, è necessario e doveroso conoscere ciò che costituisce il cuore dell'annuncio evangelico sulla famiglia. Prendere coscienza del progetto di Dio che sicura­mente potrà oggi apparire quasi un’utopia, ma che alla fine si riconosce e si scopre essere il desiderio più sincero, anche se forse nascosto e confuso, di ogni uomo e di ogni donna. L’A. contribuisce a superare l’idea infondata, ma purtroppo molto diffusa, di una Chiesa che respinge alcuni suoi figli, di una Chiesa che emargina in modo ipocrita e privo di misericordia, ed aiuta a capire che quanto Dio chiede è per il nostro vero bene e che il vero amore non dispen­sa mai dal sacrificio e dal perdono. Questa è stata la profonda ed intima convin­zione dei cristiani dei primi secoli (cf p. 60), come ha ricordato il Card. Péter Erdő nella Relatio ante disceptationem del Sinodo 2014: “Se guardiamo alle origini del cristianesimo, vediamo come esso sia riuscito ad essere accettato ed accolto - malgrado ogni rifiuto e diversità culturale - per la profondità e forza intrinseca del suo messaggio. Infatti, è riuscito a illuminare la dignità della per­sona alla luce della Rivelazione, anche riguardo l’affettività, la sessualità e la famiglia. La sfida da accogliere da parte del Sinodo è proprio di riuscire a pro­porre nuovamente al mondo di oggi, per certi versi così simile a quello dei pri­mi tempi della Chiesa, il fascino del messaggio cristiano riguardo il matrimo­nio e la famiglia, sottolineando la gioia che danno, ma allo stesso tempo di dare delle risposte vere ed impregnate di carità (cf EfA,\5) ai tanti problemi che spe­cialmente oggi toccano l’esistenza della famiglia. Evidenziando che la vera li­bertà morale non consiste nel fare ciò che si sente, non vive solo di emozioni, ma si realizza solamente nell’acquisizione del vero bene. In concreto ci viene chiesto prima di tutto di porci a fianco delle nostre sorelle e dei nostri fratelli con lo spirito del buon Samaritano (cf Le 10, 25-37): essere attenti alla loro vi­ta, essere in particolare vicini a coloro che sono stati “feriti” dalla vita ed aspet­tano una parola di speranza, che noi sappiamo, solo Cristo può darci (cf Gv 6, 68)”. Il nostro augurio è che questa sintesi del Card. Antonelli aiuti tutti a ris­coprire la ricchezza del messaggio cristiano sulla famiglia e soprattutto costi­tuisca un valido strumento per evitare quella confusione nella quale purtroppo ha fatto cadere quel “Sinodo mediatiatico” che è cosa ben diversa da quello che realmente si è svolto (v. intervista del Card. Baldisseri rilasciata a Zenit il 25 giugno 2015). Il Popolo di Dio, e soprattutto i suoi ministri e pastori, hanno bi­sogno di certezze e non di discussioni che ingenerano false e deviami aspetta­tive che minano alle fondamenta la stessa missione della Chiesa. Infatti, non si può non tener conto di quanto è avvenuto dopo l’ultimo Sinodo straordinario e come sono state stravolte dai mass media alcune discussioni su alcuni degli ar­gomenti affrontati e come molti sacerdoti e fedeli le hanno recepite. Se un car­dinale durante il Sinodo ha dovuto richiamare il vicario giudiziale che andava dicendo che ormai era inutile presentare i libelli per introdurre la causa di di-

Next

/
Oldalképek
Tartalom