Folia Theologica et Canonica 4. 26/18 (2015)

IUS CANONICUM - Carlos José Errázuriz M., Sul rapporto tra teologia e Diritto canonico: il binomio dottrina-disciplina

SUL RAPPORTO TRA TEOLOGIA E DIRITTO CANONICO... 207 rale della comunità ecclesiastica, per conseguenza, appartengono a Chi la Chie­sa rende visibile, e partecipano dell’impronta sacramentale della Chiesa»6. Siamo veramente lontani da un’idea strumentale e relativa del diritto, e la sua concezione del diritto ecclesiale quale realtà di indole soprannaturale non gli porta a dimenticare il naturale nel giuridico-ecclesiale7. Il movimento di fondo del suo pensiero è proprio l’opposto rispetto a quello de\VEditoriale di Conci­lium, e va verso l'unità tra teologia e diritto canonico, tra dottrina e disciplina. Pur non essendo questo il momento di analizzare la proposta complessiva di Mörsdorf, vorrei segnalare che a mio parere la sua fecondità è compromessa da uno scarso approfondimento della nozione di diritto, il che comporta mancanza di chiarezza su ciò che è il diritto canonico e sulla specificità della canonistica*. Il secondo classico che vorrei richiamare è Javier Hervada. Nei suoi Pensieri egli si domanda se la scienza canonica sia scienza teologica. La sua risposta distingue due modi di intendere l’espressione “scienza teologica”. «Se per ‘teo­logia’ intendiamo il sapere acquisito alla luce della fede, non vi è dubbio che la scienza canonica è, in questo senso, scienza teologica. La scienza canonica si sviluppa in un contesto di fede. Ma in questo caso non vi deve essere opposizi­one tra scienza giuridica e scienza teologica. Come la teologia morale è una sci­enza morale, come lo è anche la filosofia morale, e non per questo cessa di esse­re teologica, così la scienza canonica è giuridica e teologica allo stesso tempo. Giuridica per la sua prospettiva formale e per il suo metodo; e teologica per la luce della fede che illumina la mente del canonista. La scienza canonica è una scienza giuridica teologica - per la luce soprannaturale della fede -, rispetto al­la scienza giuridica secolare che è - di per sé - una scienza giuridica meramen­te razionale»9. Esiste però un secondo modo di intendere la ‘scienza teologica’: «Se si ri­guarda la teologia come scienza particolare, senza ricomprendere tutti i saperi che si perseguono per mezzo della fede (è diversa la prospettiva formale dalla luce di una conoscenza), allora la scienza canonica risulta essere scienza nel contesto della fede e sotto la sua luce, ma non già scienza teologica in senso stretto. Perché? Perché le scienza particolari si caratterizzano per il loro ogget­to formale - per la loro prospettiva formale -, e tale oggetto non è lo stesso nella scienza canonica e nella scienza teologica. La scienza canonica studia e conos­ce le realtà sociali ecclesiali sub ratione iustitiae\ di contro, la teologia le studia sub ratione Deitatis. A diverse prospettive ed oggetti formali corrispondono Mörsdorf, K., Diritto canonico sacramentale antico?, 73-74. 7 Ciò che invece succede al suo discepolo Eugenio Corecco, e costituisce forse la vera causa di quella radicalizzazione in senso “teologico” che lui promuove. 8 Rinvio a quanto ho scritto in II diritto e la giustizia nella Chiesa. Verso una teoria fondamenta­le de! diritto canonico, Milano 2000. 67-69. 9 Pensieri di un canonista nell'ora presente (ed. it. a cura di Graziano, L.), Venezia 2007. 19-20.

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