Folia Theologica et Canonica 3. 25/17 (2014)
SACRA THEOLOGIA - Franco Anelli, Universita, nuovo umanesimo e unita del sapere
UNIVERSITÀ, NUOVO UMANESIMO E UNITÀ DEL SAPERE 25 sitò naturali che sono quelle di ogni coscienza giovanile che sboccia: cos ’è la conoscenza pertinente? Cos’è l’uomo, la vita, la società, il mondo?»1*. Ciò premesso, l’Università non deve sottovalutare le trasformazioni culturali in atto, In particolare, il linguaggio e gli stili di vita dei giovani sono in parte mutuati dalla cultura digitale. Esiste un evidente divario tra noi “figli del libro stampato e della parola” e chi è cresciuto acquisendo conoscenze e coltivando relazioni personali attraverso lo schermo del computer. Lo scrittore e studioso americano Marc Prensky, cui si deve l’espressione “nativi digitali”, scriveva già nel 2001: «E' sorprendente per me come nell’acceso dibattito sul declino della formazione negli Stati Uniti, spesso ignoriamo la più rilevante delle cause. (...) Gli studenti di oggi non sono più i soggetti per i quali il nostro sistema educativo è stato progettato e sviluppato. (...) Si è manifestata una discontinuità radicale.(...) I nostri studenti sono tutti ‘madrelingua ’ e parlano il linguaggio digitale dei computer, dei videogiochi, di Internet».14 15 16 La comunità universitaria non può eludere la questione, né pretendere di imporre metodi e stili di una stagione al tramonto, ma deve porsi una seria domanda educativa e metodologica. Deve accettare la fatica di ripensare e riorganizzare su nuove basi l’attività didattica. IV. L’Università e l’unità del sapere Il compito di elaborare visioni sistematiche, rigorose e inclusive del sapere; di collegare i vari tipi di conoscenza; di superare la frammentazione estrema e il rischio di una crisi di intelligibilità del reale appartiene all’essenza dell’Università, alla sua stessa legittimazione. Le parti più sensibili della società e delle istituzioni si attendono dagli Atenei un aiuto per conciliare l’arte del conoscere e l’arte del vivere; la capacità di comprendere e la capacità di produrre; sapere e saper fare. Inoltre, in alcuni settori del mondo imprenditoriale cresce l’esigenza di specialisti capaci sia di dialogare con altri specialisti, sia di farsi comprendere da interlocutori sociali e istituzionali. Su questo fronte gli studi umanistici possono giocare un ruolo importante. Soprattutto è necessario superare un’idea di conoscenza fondata quasi esclusivamente su una rigida separazione dei vari ambiti della conoscenza. Tale paradigma, specialmente nel tempo della globalizzazione, appare inadeguato per affrontare il tema che Edgar Morin sintetizza in due domande cruciali: «come trasmettere la complessità?»''' e, ancor prima, «come conoscere o riconoscere, 14 Ibid. 140. 15 Prensky, M., Digital Natives, Digital Immigrants, in On the Orizon IX/5 (ottobre 2001 ). Reperibile in Internet: www.marcprensky.com 16 Morin, E., L’età planetaria e la crisi dell'intelligenza, in Vita e Pensiero, 2/2014. 21-29.