Folia Theologica et Canonica 3. 25/17 (2014)
SACRA THEOLOGIA - Franco Anelli, Universita, nuovo umanesimo e unita del sapere
26 FRANCO ANELLI la complessità?»'1. Ignorare questi interrogativi significa mortificare il bisogno tipicamente umano di raggiungere punti di sintesi18 e smarrire l’orizzonte della saggezza che sempre dovrebbe accompagnare quello della conoscenza teorica. Di fronte alla progressiva polverizzazione della conoscenza si fa ancora più cogente la domanda di T.S. Eliot19: «Where is the wisdom we have lost in knowledge? Where is the knowledge we have lost in information?». Sono persuaso che le università cattoliche possano fornire a questa esigenza profonda un contributo importante che deriva loro dalla visione unitaria dell’uomo. Non si dà infatti unità del sapere senza il recupero dell’unità del soggetto che conosce. Tale consapevolezza ci aiuta a ricercare il senso unitario e ultimo di ciò che studiamo e insegniamo, ma non per questo fa di noi persone chiuse al dialogo. L’amore per l’umano, che apprendiamo dalla fede, ci rende appassionati ascoltatori del prossimo e umanisti in senso pieno. Su questo punto Hans Urs Von Balthasar ha scritto parole illuminanti: «L’elemento teoretico, che differenzia l’umanesimo del cristiano da ogni altro umanesimo, in pratica, comparirà nella sfera del dialogo solo come fenomeno terminale: come disposizione al caso serio. Avviene ora una cosa strana: proprio la disposizione trans- dialogica di andare col prossimo molto più in là di quanto si possa andare nel dialogo in genere, apre il cuore cristiano al miglior dialogo possibile (...)».2° Le nostre Università cattoliche, sono certamente un luogo privilegiato in cui coltivare questa attitudine al dialogo con l’umano, al quale reca un particolare contributo lo studio della teologia, e ancor più il fatto che essa sia posta nelle condizioni di interagire con le altre discipline. A ben considerare, seppure storicamente collocata in un mondo molto differente da quello attuale, fu questa anche la grande intuizione del vostro Fondato- re, il Cardinale Peter Pázmány. Egli comprese che l’università, oltre a essere un mezzo ineludibile per formare il clero, costituiva anche un fattore di crescita e vivificazione della comunità umana. E come la sua opera principale, “Guida alla verità divina” (1613) fu un passo importante nello sviluppo di una lingua filosofica ungherese, così intorno alla facoltà di teologia si raccolse una scuola di scrittori, poeti, traduttori, drammaturghi e attori. Per quanto i tempi siano difficili e complicati abbiamo dunque il compito di coltivare la speranza nell’uomo e nella scienza. Una speranza non ingenua, consapevole della fragilità degli esseri umani, ma anche dell’amore che Dio ci ha manifestato. Proseguiamo perciò fiduciosi nello svolgere la nostra missione. Del resto, come ha scritto uno dei vostri grandi poeti: «La notte è sempre solo un sogno, dopo il sogno arriva però la splendida realtà della luce.»2' 17 Ibid. 21. 18 Morin, E., La complexité humaine, Paris 1994. 19 Eliot, T. S., Choruses from «The Rock», London 1936. 20 von Balthasar, H. U., Cordula ovverossia il caso serio, Brescia 1968. 117. 21 Pilinszky, L, La nascita del sole, 1974.