Folia Theologica et Canonica 3. 25/17 (2014)

IUS CANONICUM - Helmuth Pree, Questioni interrituali e interecclesiali nell’amministrazione Dei sacramenti

214 HELMUTH PREE nico, p. es., per quanto riguarda la liceità e la validità dei sacramenti amminist­rati a o da acattolici, ed anche sotto l’aspetto ecumenico. Prima di entrare nella materia sembra essere necessario stabilire una regola terminologica: utilizzo, in questa conferenza, il termine interrituale per le rela­zioni tra le Chiese cattoliche, vuol dire tra la Chiesa Latina e le Chiese sui iuris Orientali e di queste fra di loro; il termine interecclesiale invece serve, in ques­ta conferenza, per il rapporto fra le Chiese cattoliche (Latina e Orientali) da una parte e le Chiese e Comunità ecclesiali acattoliche dall’altra. Si tratta soltanto di una regola tecnica, per non confondere i due livelli profondamente differenti. Lo scopo delle seguenti riflessioni non è presentare una sintesi tendenzial­mente esaustiva delle possibili questioni che possano sorgere da fattispecie che toccano o coinvolgono più ordinamenti giuridici nella materia del diritto dei sacramenti. La mia intenzione è invece di rivolgere l’attenzione al fenomeno giuridico-canonico della interritualità e interecclesialità delle fattispecie come tale. I problemi concreti brevemente discussi in seguito servono da esempi. Al centro dell’interesse sta la domanda, in che modo il diritto canonico possa ac­cettare ed incontrare la sfida della interritualità e interecclesialità. Senza pretesa di poter presentare una risposta adeguata a tale quesito nuovo e straordinaria­mente complesso, mi sia concesso sollevare la domanda, se esistano dei princi­pi fondamentali o regole nel diritto canonico vigente per tali fattispecie. In se­guito esamineremo alcuni problemi concreti presi da vari sacramenti, per dare alla fine una prospettiva a modo di una modesta proposta. I. Principi Preliminari In qualsiasi fattispecie, la quale coinvolge più di un ordinamento giuridico - p. es., un ministro latino amministra un sacramento a un fedele orientale cat­tolico - abbiamo bisogno di criteri solidi per poter decidere, se devono essere applicate le norme dell’uno oppure dell’altro ordinamento giuridico. La ques­tione si pone anche nelle fattispecie interecclesiali (interconfessionali), vuol dire, che coinvolgono un ordinamento giuridico cattolico e un ordinamento acattoli­interecclesiale nell’amministrazione della Penitenza. Questioni intra-cattoliche sorte dal pos­sible rimando dell’assoluzione sacramentale nel Diritto orientale, in Ruyssens, G. (a cura di), La disciplina della Penitenza nelle Chiese Orientali (Atti del Simposio tenuto presso il Pontifi­cio Istituto Orientale, Roma 3-5 Giugno 2011), 357-399, 386-387. Okulik, L., La cura pasto­rale dei fedeli ascritti ad un’altra Chiesa sui iuris, in Raad, E. (a cura di), Système juridique canonique et rapports entre les ordonnancements juridiques (Atti del XII Congresso Interna­zionale della Consociatio Internationalis Studio Iuris Canonici Promovendo, Beyrouth 20-25 Settembre 2004), Beyrouth 2008. 629-642. Okulik, L. (a cura di), Nuove Terre e Nuove Chiese. Le Comunità di fedeli orientali in diaspora, Venezia 2008. Brogi, M. D., Obblighi dei vescovi latini verso i fedeli di una Chiesa orientale cattolica inseriti nella loro diocesi, in Gefaell, P. (a cura di), Cristiani orientali e pastori latini, Milano 2012. 3-31,6-20.

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