Folia Theologica et Canonica 3. 25/17 (2014)
SACRA THEOLOGIA - Péter Erdő, Leggi ingiuste e liberta religiosa
16 PÉTER ERDŐ tutti questi elementi richiede un minimo di consenso circa aspetti fondamentali della visione del mondo. Il rifiuto della possibilità di un tale consenso basato alla realtà oggettiva può essere una delle cause dell’estrema preoccupazione per l’arrivo di gruppi d’immigranti con una forte identità, atteggiamento che si manifesta non di rado nel mondo occidentale. La libertà religiosa, infatti, risulta centrale, perché “essa - come dice San Giovanni Paolo II - fonda la stessa ragione d’essere, intimamente radicata in ciascuna persona, di tutte le altre libertà”31. La libertà religiosa non si riferisce solo all’aspetto individuale della fede, ma anche a tutte le forme comunitarie della sua manifestazione, trasmissione e pratica. Dall’insegnamento dei papi degli ultimi decenni si vede chiaramente quanti campi e “quanti spazi sono necessari alla Chiesa per poter svolgere liberamente la sua missione di evangelizzazione e di promozione umana: la famiglia, la scuola, l’assistenza, la benefi- cienza, i luoghi di culto, l’uso dei mezzi di comunicazione sociale, gli spazi educativi, formativi, ricreativi ecc.”32 Negli ultimi tempi però si osservano attacchi sempre crescenti a questa libertà - come vediamo anche dalle relazioni annuali dell’Osservatorio sulla discriminazione e l’intolleranza contro i cristiani in Europa33 - da parte di gruppi intolleranti o di quanti “si servono dalle stesse leggi per restringere i giusti spazi di libertà non soltanto dei credenti, ma di ogni uomo”34. Conclusione Al termine di questo breve percorso d’idee possiamo formulare a modo di riassunto alcune conclusioni. 1. Senza un diritto basato su criteri oggettivi della morale non si può regolare sufficientemente la vita della società. Ogni altro sistema di regolamentazione del comportamento sociale o diventa inefficace (come il tentativo di costruire un diritto concepito come metodo di armonizzare i diversi desideri soggettivi senza prendere un giudizio di valore su di essi) o prescinde dalla libertà umana (come i sistemi di manipolazione). 2. Una morale “oggettiva” deve valutare gli atti umani tenendo presente il fatto che la stessa esistenza dell’universo, la vita umana e quella della società fanno parte a un progetto, nel contesto del quale trovano il loro senso e il loro valore. 31 Giovanni Paolo II, Messaggio ai capi di Stato firmatari dell’atto di Helsinki (1 settembre 1980), 5. 33 Cfr. Mistò, L., Libertà religiosa, 417. 33 V. http://www.intoleranceagainstchristians.eu/(10 gennaio 2015). 34 Cfr. Mistò, L., Libertà religiosa, 417.