Folia Theologica et Canonica 3. 25/17 (2014)
SACRA THEOLOGIA - Péter Erdő, Leggi ingiuste e liberta religiosa
12 PÉTER ERDŐ costretti ad adottare almeno tacitamente alcuni criteri di convivenza per poter regolamentare il comportamento sociale. Nelle società occidentali, infatti, persiste tuttora un certo strato di “onestà borghese” che malgrado le diversità ideologiche permette il funzionamento di varie istituzioni. Diversa è la situazione nel mondo post-comunista, soprattutto in quello postsovietico. In quelle regioni la borghesia è stata sempre debole e il comuniSmo ha distrutto sia le strutture economiche che quelle sociali. Si è voluto sostituire la religione e la moralità con l’ideologia marxista-leninista. Dopo il crollo del sistema, si è aperto un vuoto culturale e morale che minacciava di compromettere anche il funzionamento dello stato e del diritto con il pericolo di criminalizzazione della società. Si capisce che in alcuni paesi la classe dirigente si mostra meno affascinato dalle ideologie relativiste e cerca di ricostruire le basi culturali e religiose della società. Un consenso minimo su certi valori oggettivi è, infatti, il presupposto culturale di qualsiasi democrazia. Tali valori non possono essere puramente formali, ma devono verificarsi come elementi del bene comune. La democrazia occidentale, inoltre, sin dalle sue origini prevede che la gente possa riconoscere il bene comune e scegliere gli organi dello stato, che sono chiamati a garantirlo. Come criteri morali per la legislazione ossia per la giustizia delle nuove leggi sono stati elencati nella dottrina sociale della Chiesa tradizionalmente i seguenti elementi: 1. La necessità di indicare, nel caso di riforme legislative, l’estensione e il motivo delle modifiche delle rispettive leggi, precisando quali sono gli svantaggi della conservazione della norma precedente o quali problemi nascono dalla mancanza di una legge su una determinata materia. 2. La necessità di ponderare i vantaggi e gli svantaggi del diritto precedente e di quello nuovo in preparazione, nonché gli effetti dei cambiamenti legali in altri settori del diritto. 3. Il bisogno di formulare le leggi in modo chiaro e vicino alla prassi. La crescente distanza tra il linguaggio delle leggi e il linguaggio comune ha per effetto l’alienazione del diritto dal popolo, dai destinatari e persino dai funzionari della pubblica amministrazione. Simili sono le conseguenze dello straripamento ininterrotto delle norme giuridiche16. Per risolvere questi problemi, i metodi attualmente adottati delLinfonnazione giuridica non risultano sufficienti17. Tali criteri riguardano però piuttosto l’aspetto tecnico e formale della legislazione e non tanto il contenuto delle norme giuridiche. La giustizia del contenuto delle leggi è un problema più complesso. Bisogna conoscere l’insieme organico delle forze e delle circostanze dell’economia e di una società, anzi, nel mondo globalizzato di oggi, è necessario prendere in considerazione l’intero contesto internazionale e ambientale come pure i risultati delle scienze naturali. 16 Welan, M., Gesetzgebung, in Katholisches Soziallexikon (Hrsg. v. Klose, A. - Mantl, W. - ZsiFKOViTS, V.), Innsbruck-Wien-München-Graz-Köln 1980. 937-949, specialmente 948. 17 Ibid.