Folia Theologica et Canonica 2. 24/16 (2013)

IUS CANONICUM - Szabolcs Anzelm Szuromi, O.Praem., Modifiche storiche e giuridiche della Chiesa nelle prescrizioni canoniche circa l’amministrazione del battesimo nel rito latino e la loro applicabilita nella nuova evangelizzazione

MODIFICHE STORICHE E GIURIDICHE DELLA CHIESA NELLE PRESCRIZIONI... 187 Paolo V (1605-1621), nonché nel 1752 e nel 1884. In seguito vi è stata la pro­mulgazione del CIC (1917), ma non ci sono stati cambiamenti né nel Rituale edito del 10 giugno 1925, né nelVOrdo baptismi parvulorum e né nell’Ordo initiationis christianae adultorum attualmente in vigore.77 In caso di pericolo grave, sia la benedizione, sia le altre formule che non interferiscono con l’essenza vera e propria del sacramento si possono omettere (cfr. per esempio il battesimo da parte di un laico in ospedale).78 Nella celebrazione del battesimo il Can. 757 § § 1-2 del CIC (1917) e il Rituale Romanum prescrivevano che la celebrazione avenisse la Veglia pasquale o il sabato prima di Pentecoste con l’uso dell’acqua benedetta, del sacro crisma e dell’olio per i catecumeni.79 In seguito il 22 giugno 1888, la Sacra Congregatio de Propaganda Fide ne ha determinato la norma.80 In molti casi, la consistenza dell’acqua era inadatta per l’amministrazione del battesimo, infatti, poteva essere pericolosa alla salute a causa delle infezioni. Ciò ha sollevato parecchie domande sia per quanto riguarda la propaganda della fede, sia per quanto rigaurda la Sacra Congre­gatio Rituum. In tali circostanze, naturalmente, era stato concesso il permesso per la benedizione dell’acqua, che solo il vescovo e il sacerdote era in grado di farlo, ma in alcun modo non il diacono.81 Il diritto vigente nel rito del battesimo la benedizione dell’acqua viene fatta secondo quanto scritto nel Rituale. Come linea di principio si è visto che la benedizione dell’acqua viene eseguita dal vescovo, dal sacerdote o dal diacono (tranne che nella Santa Messa della Veglia pasquale e nel periodo di Pasqua, quando per il battesimo si usa l’acqua benedetta nella Veglia pasquale). Questo ovviamente non vale per i battesimi fatti in caso di necessità (cfr. Can. 853 CIC).82 Inoltre nel conferire il battesimo, in conformità con la legislazione nel CIC (1917) e nell’antico Rituale troviamo le disposizioni circa l’unzione del sacro crisma e l’olio dei catecumeni.83 Per quanto riguarda i padrini il CIC (1917) ha mantenuto la disciplina del Corpus iuris canonici, nel senso che il rapporto che si viene ad instaurare tra padrino e figlio o figlia di battesimo porta ad una parentela spirituale, che ha creato all’interno della chiesa di rito latino l’impedimento matrimoniale (cfr. 77 Római Rituálé. A gyermekkeresztelés szertartása. A bérmálás szertartása. A felnőttkeresztelés egyszerűbb szertartásával, és az érvényesen megkereszteltek befogadásával a katolikus egyház teljes közösségébe [Rituale Romano. Il rito dell 'amministrazione del battesimo dei bambini. Il rito della confermazione. Il rito dell’iniziazione cristiana degli adulti, e l'inserimento in piena comunione con la Chiesa cattolica dei battezzati in modo valido], Budapest 2011. 19-35. 78 Radó, P., Enchiridion Liturgicum, I. 649; cfr. Római Rituálé [Rituale Romano], 79-83. 79 Blat, A., Commentarium textus Codicis Iuris Canonici, III/l. 48—t9. 80 S.C. de Propaganda Fide (22 iun. 1883), n. 517: Leges Ecclesiaepost Codicem iuris canonicae editar, VII. 1994. n. 5165. 81 Blat, A., Commentarium textus Codicis Iuris Canonici, III/l. 52. 82 Marzoa, A. - Miras, J. - Rodriguez-Ocana, R. (dir.), Comentario exegético al Còdice de Derecho Canònico, III. 458 (Blanco, M.). 83 Corral Salvador, C. - De Paolis, V. - Ghirlanda, G. (a cura di), Nuovo Dizionario di Dirit­to Canonico, Milano 1993. 85-86.

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