Folia Theologica et Canonica 2. 24/16 (2013)
IUS CANONICUM - Szabolcs Anzelm Szuromi, O.Praem., Modifiche storiche e giuridiche della Chiesa nelle prescrizioni canoniche circa l’amministrazione del battesimo nel rito latino e la loro applicabilita nella nuova evangelizzazione
182 SZABOLCS ANZELM SZUROMI, O.PRAEM. dicembre 414 da Papa Innocenzo I nel C. 1 q. 1 c. 53.33 Per quanto riguarda il padrino la Concordia discordantium canonum include, non solo una ricca ca- sualistica, ma anche quanto presentato sia da Sant’Agostino34, sia da Isidoro di Siviglia (t636)35, sia nel Concilio di Cartagine del 397 usando la risoluzione del canone 34.36 Questo legame (patronus, sponsor, susceptor) è eterno, ovvero vale per tutta la vita; un legame tra il figlio spirituale battezzato e il padrino, che porta ad impedire il matrimonio fra essi. Il De consecratione di Graziano, ovvero la terza parte della collezione nella IV. distinctio possiamo vedere che la dedica completamente al sacramento del battesimo.37 Nel D. 4 c. 11 de cons. San Silicio Papa (384-398) nella lettera del 10 febbraio 385 segnala espressa- mente che il tempo adatto per l’amministrazione del battesimo deve essere tra la veglia pasquale e la Pentecoste, in opposizione a quanti invece, in base ad abitudini o permessi battezzavano a Natale, Epifania, o in qualche festa di apostolo o di martire.38 Naturalmente questa norma era necessaria per la celebrazione solenne e non per l’amministrazione del battesimo in caso di necessità, che poteva avvenire in qualsiasi momento come mostra chiaramente la D. 4 cc. 17-18 de cons.39 Gli amministratori ordinari del sacramento del battesimo erano in generale i vescovi e i sacerdoti come lo troviamo nella D. 4 cc. 19-21, anzi si nota che per quanto riguarda il diacono bisognava essere in una situazione di necessità ed era essenziale che l’amministratore ordinario non fosse presente sul luogo, affinché il diacono potesse amministrare il sacramento.40 In mancanza, comunque, di una delle persone che non appartenevano al sacramento dell’ordine, in caso di necessità, anche i laici in modo valido e lecito potevano battezzare.41 Le prescrizioni liturgiche per la celebrazione del battesimo includevano l’infusione per tre volte con l’acqua benedetta42, il già citato esorcismo (ovvero la rinucia a satana)43, la consegna della croce, che legata alla cordicella veniva messa sul collo del battezzato44, la preghiera e l'invocazione 33 JK 303 (100); Friedberg I. 378. 34 D. 4 cc. 76-78 de cons.: Friedberg I. 1387-1388. 35 D. 4 cc. 73-74 de. cons.: Friedberg I. 1386-1387. 36 D. 4 c. 75 de cons.: Friedberg I. 1387. 37 D. 4cc. 1-156 de cons.: Friedberg I. 1361-1412. 38 JK 255 (65); Friedberg 1. 1364. 39 Friedberg I. 1367. 40 D. 4 c. 19: Constat, baptisma solis sacerdotibus esse traditum eiusque ministerium nec ipsis dia- conibus explere estlicitum absque episcopo uel presbitero, nisi his procul absentibus ultima lan- guoris cogat nécessitas. Quod et laicis fidelibus plerumque permittitur. Friedberg I. 1367. 41 D. 4 c. 20-21 de cons.: Friedberg I. 1367-1368. 42 D 4 cc. 71, 78 de cons.: Friedberg I. 1385, 1388. 43 D. 4 c. 62 de cons.: Sicut nostis, fratres karissimi, paruuli exsufflantur et exorcizantur, ut pel- latur ab eis diaboli potestas inimica, que decepit hominem, ut possideret homines. Non ergo creatura in infantibus exorcizatur aut exsufflatur, sed ille, sub quo sunt, qui sub peccato nascun- tur. Friedberg I. 1383; cfr. D. 4 cc. 66-67 de cons.: Friedberg I. 1384. 44 D. 4 c. 63 de cons.: Friedberg I. 1383.