Folia Canonica 12. (2009)

STUDIES - Luis Okulik: Significato e limiti della definizione di Chiesa sui iuris

SIGNIFICATO E LIMITI DELLA DEFINIZIONE DI CHIESA SUI IURIS 73 In ambito teologico e canonistico, quando si afferma l’uguale dignità dei fedeli cristiani si fa riferimento alia loro incorporazione a Cristo per mezzo del sacramento del battesimo24. Si puo quindi desumere ehe l’uguale dignità delle Chiese affondi le proprie radici nello stesso dato sacramentale, anche se i testi conciliari hanno soltanto indicato una ragione di stretto stampo gerarcologico nelTaffermare ehe tutte le Chiese sono affidate alio stesso modo al governo pas­torale dei romano pontefice25, senza dar particolare rilievo al fatto ehe tutte le Chiese hanno la loro origine ontologica nella stessa tradizione apostolica, anche se essa viene espressa in modi diversi, a seconda delle varietà che sono proprie delle culture nelle quali le diverse Chiese si sono sviluppate. 4. Il CONTRIBUTO DELLA REVISIONE DEL DIRITTO CANONICO ORIENTALE II primo passo nello sforzo di chiarificazione dei significato dei termine “ri­tus” è stato compiuto dalla Commissione conciliare ehe preparó lo schema De Ecclesiis Orientalibus, nel 1963, avendo introdoto 1’espressione “Ecclesiae parti­culares” per designare le Chiese orientali26. In questo modo, il significato dei termine “ritus” fu circoscritto al suo riferimento alia liturgia, alla disciplina ecc­lesiastica e al patrimonio spirituale, come difatto è rimasto definito in OE 4, nonostante ehe la polivalenza del termine venga ancora usata in altre parti dei documento, richiedendo percio ehe si colga il senso esatto dal contesto27. Successivamente, nel 1973, fu la Facoltà di Diritto Canonico dei Pontificio Istituto Orientale a proporre ehe la nozione di rito fosse riesaminata e riservata soltanto ai riti nel senso liturgico, segnalando ehe non si rendeva più necessario usare il termine “riti” per designare le Chiese particolari, dal momento ehe non esisteva più il pericolo di confusione ffa la Chiesa universale, ehe è unica, e le Chiese particolari, ehe sono moite28. Si menzionava anche una motivazione di carattere ecumenico, per il fatto ehe gli orientali non cattolici usano 1’espres- sione “Chiese particolari” anziché “riti” per designare le loro Chiese29. Tuttavia, questa proposta richiedeva ehe si cercasse una nuova terminológia per designare le varie Chiese particolari, tenendo conto dei fatto ehe la costi- tuzione Lumen gentium e il decreto Christus Dominus usavano il termine “Chiese particolari” per designare le diocesi30. 24 Cfr. LG, 31; AA, 2. 25 Cfr. OE, 3. 261. ZUZEK, Le “Ecclesiae sui iuris" nella revisione dei diritto canonico, in R. Latourelle (a cura), Vaticano II: bUancio e prospettive. Venticinque anni dopo (1962—1987), Roma—Assisi 1987, vol. II, 869. 27 Ibid., 871. 28 Cfr. Nuntia, novembre 1973 (fascicolo fotostatico), 20—33. 25 Cfr. Ibid., 30. 30 Cfr. Nuntia 3, 7.

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