Folia Canonica 12. (2009)

STUDIES - Georges Ruyssen: Forme istituzionali di collaborazione interrituale, ieri ed oggi

106 GEORGES RUYSSEN La stesura dei Decreto CD n° 38, 6 si riferisce chiaramente alla situazione dei gerarchi orientali nel Medio Oriente e perciô non prende sufficientemente in conto il fenomeno sempre più acuto deH’emigrazione dei cristiani orientali, cosicché cattolici di diversi riti vivono gli uni accanto agli altri (eg. gli ucraini in Italia). Comunque il principio di CD n° 38, 6 rimane valido ogniqualvolta più vescovi di riti diversi esercitano la giurisdizione sullo stesso territorio43. Le assemblée interrituali di CD n° 38, 6 sono rivestite di una struttura giuridica più netta, che gli incontri periodici di OE n° 4, visto che viene richiesta l’emanazione di “norme stabilite dalla competente Autorità” (CD n° 38, 6), senza ehe sia necessario che le norme vengono emanate dalla Santa Sede. I gerarchi interessati possono mettersi d’accordo per organizzare le loro assemblée44. Contrariamente all’OE n° 4, CD n° 38, 6 non menziona la perio­Bulgaria e délia Grecia stanno ambedue in territori sotto la vigilanza délia Congrcgazione per le Chiese orientali. Amuario Pontificio 2010, 1084 e 1089. La conferenza episcopale dell’Etiopia & dell’Eritrea e quella dei vcscovi latini nei paesi arabi vengono seguitc dalla Congrcgazione per le Chiese orientali e dalla Congrcgazione per l’Evangelizzazionc dei Popoli. Annuario Pontificio 2010, 1087 e 1094. Madathikandathil indica corne in India ci furono, dopo il Concilio Vaticano II, dei ten táti vi per trasformare la Catholic Bishops’ Conference of India (CBCI) in una conferenza episcopale di tipo latino; Madathikandathil, The Catholic Bishops' Conference (nt. 2), 135. Per gli statuti del­la CBCI; si veda: ibidem, 278-296. La CBCI vicne seguita dalla Congregazione per le Chiese orientali e dalla Congregazione per l’Evangelizzazione dci Popoli; Annuario Pontificio 2010, 1090. Come lo indica giustamente Marco Brogi queste denominazioni “conferenze episcopali” per indicare delle assemblée interrituali “come awiene in Etiópia, in Turchia ed anche, sino ad un paio di anni or sono, in India” non mancano “di creare una certa confusione”; M. Brogi, II nuovo Codice orientale e Ia Chiesa latina, in Antonianum 66 (1991) 52. Esistono tuttavia dellc conferenze episcopali stabilite in regioni “occidentali” o “latine” in cui si trova una circoscrizione ecclesiastica di rito orientale. E questa la situazione che ha in mente CD n° 38, 2 (cf. supra nota n° ). Il c. 450/CIC §1 prevede in questo contesto ehe “possono essere in­vitati anche gli Ordinari di un altro rito, in modo tuttavia ehe abbiano soltanto voto consultivo, a meno ehe gli statuti della Conferenza Episcopale non stabiliscano diversamente”; Marco Brogi elenca tre tipi di partecipazione di gerarchi orientali nelle conferenze episcopali: “a) partecipazione di uno o più Gerarchi membri di Chiese orientali non patriarcali, cioè, in pratica, Ucraini in Canada, USA, Brasile, etc., e Ruteni negli Stati Uniti d’America; b) parteci­pazione di uno o più Gerarchi membri di Chiese patriarcali, cioè, in pratica Armeni in Francia ed in Grecia, Maroniti in Australia, Brasile ed USA e Melchiti, pure in Brasile ed USA; c) parteci­pazione dell’intera Gerarchia di una o più Chiese orientali, cioè Etiopi in Etiópia, Italo-albanesi in Italia, Malabaresi e Malankaresi in India. Questa terza possibilità da luogo a nuove sottodivisioni, a seconda dell’organizzazione interna di ciascuna delle quattro Gerarchie interessate”; Brogi, Sinodi patriarcali (nt. 26), 260. Per tutta questa problematica; si veda: ibidem, 259-264. Quest’ultima cate­goria di conferenze episcopali ha un carattere spiccatamente interrituale, per cui gli statuti vanno sottomessi ad una revisione alia luce dei CCEO. 43 M. Brogi, I Cattolici orientali nel Codex luris Canonici, in Antonianum 58 (1983) 239-240: “Il paragrafo per il fatto chc si rivolge ai Vescovi orientali, pare avere di mira i territori dei Medio Oriente, soggetti a più giurisdizioni, ma direi ehe, per motivi pastorali, valga ovunque esercitino la propria giurisdizione Vescovi di diversi riti.” 44 « Avec A majuscule dans le texte officiel, ce qui fait penser au Pape. Mais rien n’empêche les prélats en question de régler eux-mêmes l’organisation de telles réunions » Edelby — DlCK, Les Eglises (nt. 4), 199.

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