Folia Canonica 12. (2009)
STUDIES - Georges Ruyssen: Forme istituzionali di collaborazione interrituale, ieri ed oggi
104 GEORGES RUYSSEN delle Chiese orientali36, il Concilio raccomanda la tenuta di assemblée interri- tuali (“conventibus interritualibus”)37. Rimane importante distinguere le assemblée interrituali dalle conferenze episcopali: 1) I membri di una conferenza episcopale esercitano la loro giurisdizione su tutti i fedeli dei loro territorio o almeno sulla stragrande maggioranza di questi, i cui confini coincidono con uno stato (eg. Ia CEI in Italia) o con una regione dentro uno stato (eg. la conferenza episcopale della Scozia, quella dell’Inghilterra & del Galles) o ehe comprendono vari paesi (eg. la conferenza interterritoriale della Gambia e del Sierra Leone, o quella del Burkina Faso e del Niger) (c. 448/CIC §2). I membri di un’assemblea in- territuale esercitano la loro giurisdizione unicamente sui fedeli ascritti alia loro Chiesa sui iuris (eg. la giurisdizione dei gerarchi armeni si limita ai fedeli armeni). 2) I membri di una conferenza episcopale godono di maggiore autonómia nel territorio della propria circoscrizione ecclesiastica, mentre i membri di un’assemblea interrituale “pur godendo, in teória, di uguali possibilità, non possono né devono nella pratica, ignorare la giurisdizione esercitata, 36 Già ncl sua lettera del 29 marzo 1966 al Nunzio apostolico a Damasco, il patriarca melchita Maximos IV scriveva: “The Byzantine Churches [. . .] are organized on the basis of a patriarchal structure [...] This traditional organic system is not reconcilable with the new system of bishops’ conferences in which the voice of the patriarch and his synod would be lost [...] I see no objection to the Catholic bishops of Syria meeting at Aleppo and elsewhere. But in conscience I am obliged to state that I hold in advance as null and void of all canonical value any decision that they could make that would be of a nature to alter the structural system of the Oriental Church, which its patriarchal and synodal basis, to replace it by a system of Episcopal conferences [...] I cannot fail to agree that the study of common interests of all Catholics [...] requires intcrritual [...] meetings. But what 1 object to is the adoption of the Latin system of Episcopal conferences without account being taken of our patriarchal structure. “Bishops’ Conferences and Patriarchs, Two Statements by the Patriarch Maximos”, Eastern Churches Review 1 (1966) 164. Nel 1970, il metropolita Edelby scriveva :« Il ne peut y avoir en Orient de conférence épiscopale proprement dite, avec toutes les attributions qui lui sont reconnues en Occident par le Concile » Edelby - Dick, Les Eglises (nt. 4), 200. Richiamiamo brevemente ehe i sinodi patriarcali/arcivescovili maggiori e i consigli dei gerarchi sono le espressioni fondamentali e tradizionali della collegialità episcopale nelle Chiese orientali sui iuris. I sinodi c i consigli hanno un vero potere giuridico di emanare leggi (cc. 110 e 167/CCEO); per lo più i sinodi portano a termine le elezioni dei gerarchi (c. 110/CCEO). Una conferenza episcopale esercita soltanto in modo eccezionale un potere giuridico vincolante (c. 455/CIC §2) ed è essenzialmente un organo in cui i vcscovi “esercitano congiuntamente alcune fünzioni pastorali” (c. 447/CIC). E chiaro che in nessun modo i sinodi/consigli orientali costituis- cono il “pendant” delle conferenze episcopali nella Chiesa latina. 37 “[...] the Second Vatican Ecumenical Council, understood that the patriarchal system could not be easily accommodated to the system of Episcopal conferences. It therefore did not require that the Eastern Catholic Churches should organize Episcopal conferences, but repeated the recommendation of the Motu Proprio of 1957 [c. 4 del MP Cleri Sanctitati] to exchange information in periodic meetings. It is true that such meetings [...] need to be much better arranged. But ‘to be better arranged’ in their way of working, within the limits of their own function, is not to say ‘to be transformed’ into another type of institution with a different basis.” “Bishops’ Conferences and Patriarchs, Two Statements by the Patriarch Maximos” (cfr. nt. 36), 164—165.
