Folia Canonica 11. (2008)
PROCEEDINGS OF TENTH INTERNATIONAL CONFERENCE. "Questioni attuali intorno al Battesimo" Budapest, 4th February 2008 - Agostino Montan, "Formule teologiche": Variabilita e limiti nella dottrina e diritto sacramentale
«FORMULE TEOLOGICHE» VARIABILITÀ E LIMITI 187 2. «Formule teologiche»: il percorso storico I modi di formulare la conoscenza e la confessione delle realtà divine ha una storia lunga e complessa. Fin dai tempi apostolici la preservazione della fede e della disciplina — la coppia fides et mores — è stata oggetto della vigilanza costante delle comunità cristiane, in particolare dei Pastori. Da allora, quelle che női oggi chiamiamo le «formule teologiche», hanno assunto contenuti, denominazioni e profili molteplici. Particolare rilevanza assumono le decisioni dottrinali ufficiali. I rapidi cenni storici che presento hanno lo scopo di mostrare come le verità della fede sono legate al loro progredire storico. Tra gli studiosi è oggi acquisizione consolidata che il dogma possiede le sue radici nella Sacra Scrittura, in quei pre-simboli ehe hanno preceduto le successive professioni di fede definite dai concili4. I pre-simboli — è la tesi dello Schlier — rappresentano l’ingresso dell’autotestimonanza di Gesù Cristo nella lingua e nelle parole dei primi testimoni autoritativi. Sono i primi elementi dell’essenza del dogma. Nell’età patristica, la definizione dei punti costitutivi dell’ortodossia e del- l’ortoprassi, è awenuta attraverso la voce dei grandi concili, i quali si sono espressi mediante simboli o canoni, ma anche, più sovente, con condanne di cui la più solenne fu l’anatema, mantenuta a lungo per combattere gli eretici. Anatéma significava principalmente essere messi al bando dalla comunità, essere colpiti dall’interdizione di stare in essa, di continuare a ricoprire qualche uffi- cio5. Mi limito a ricordare gli anatemi contenuti nei canoni del concilio di Elvira (ca. 295-314)6 e i 12 anatematismi di Cirillo contro Nestorio e i suoi seguaci, delTanno 4317. Dal VI secolo l’anatema venne distinto dalla scomuni- ca: questa comportava la pena di essere allontanati dai sacramenti e dalla parte- cipazione alia liturgia; 1’anatema, 1’essere separati dalla Chiesa. Con lo sviluppo della scienza teologica positiva, legata alia comparsa e alia crescita delle università e degli ordini mendicanti, si instaura e si diffonde 1’uso 4 Cf. H. Schlier, Kerygma e sophia. II fondamento neo testamentario dei dogma, in II tempo della Chiesa. Saggi esegetici, Bologna 1965, 330-372; O. Cullmann, Les premières Confessions de foi chrétiennes, Paris 1948, 28—31; L. SCHEFFCZYK, Il mondo della fede cattolica. Verità e forma, Milano 2007, 163-170. 5 Si veda la sentenza di condanna del concilio di Efeso (431) contro Nestorio, in H. Denzin- GER, Enchiridion Symbolorum definitionum et declarationum de rebus fidei et morum, edizione bilingue, P. HüNERMANN (a cura di), Bologna, 1995, 264, e la condanna del pelagiancsimo (DHü 267-268). Sugli anatematismi dei concilio di Efeso cf. P. Th. CAMELOT, Histoire des Conciles Oecuméniques. 2. Éphèse et Chalcédoine, Paris 1962 (vers, it.: Storia dei concili ecumenici. II. Efeso e Calcedonia, Città del Vaticano 1997). 6 Cf. J. Gaudemet, Elvire, in Dictionnaire d’archéologie chrétienne et de liturgie, F. Cabrol (par), V., Paris 1963, 312-348. 7 Cf. concilio di Efeso: DHü 252—263.