Folia Canonica 11. (2008)
PROCEEDINGS OF TENTH INTERNATIONAL CONFERENCE. "Questioni attuali intorno al Battesimo" Budapest, 4th February 2008 - Agostino Montan, "Formule teologiche": Variabilita e limiti nella dottrina e diritto sacramentale
188 AGOSTINO MONTAN déllé «note»8: «servono a connotare, positivamente o negativamente, il valore degli enunciati del dogma o della dottrina che gli è periferica e il cui volume non cessa di crescere per il gioco delle conclusioni teologiche ehe dispiega il rivelabile»9. In riferimento a questo periodo occorre distinguere il giudizio di scienza delle università, reso doctrinaliter e il giudizio di autorità degli organi del magistero — il vescovo giudice della fede, il concilio e il romano pontefïce — reso iudicialiter, con la ricaduta sanzionatoria canonica, se vi erano implicati degli ostinati assertores. Questo sistema durera fino ai secoli XVIII-XIX, quando, venuta meno l’attività degli studia generalia delTEuropa cattolica e quella dei tribunali inquisitoriali periferici, resterà in vita soltanto la Congregazione dell’In- quisizione romana e universale, nota corne il Sant’Uffizio, con duplice com- petenza esclusiva: esprimere «censure» (designando Terrore) o attribuire «qualifiche» (designando il rapporto con la verità rivelata, con la dottrina co- mune). Sono le scuole teologiche a tentare delle classifïcazioni delle verità della fede. Il lavoro di riflessione speculativa permette di costruire nozioni fonda- mentali corne “dogma di fede”, “formalmente rivelato”, “da credere di fede divina”, “articolo di fede cattolica”, “virtualmente di fede”, “conclusione teo- logica”, “tradizione apostolica”, “dottrina probabile”, “fatto dogmatico”, “moralmente certo”, “pratica della Chiesa”... Altre note condannano la forma, - “che inganna e suona male”, “offensiva per la pietà” {piarum aurium offensiva), “insultante per la Chiesa”, “equivoca” — oppure valutano gli effetti, — “empia”, “scandalosa”, “blasfema”, “sediziosa”, “scismatica”... - oppure circoscrivono delle virtualità ehe le circostanze di tempo, di luogo, di persona, potrebbero far emergere come “sa di eresia”, “sa di errore”, “improbabile”, “falso”, “dubbio”, oppure definiscono direttamente la posizione dottrinale come “eretica”, “erronea”, “da rivedere per fede”, ecc.10. * Le «note» sono cosi dette perché «notificano» la «verità» di una affermazione, mentre le «censure» fissano il «tasso» di errore. Le «note» hanno per oggetto l'autorità che rivestc un insegnamento della Chiesa, la qualißcazione propria di una dottrina teologica, la certezza con la quale è proposta una verità. ’B. Neveu, Note teologiche, in J. Y. Lacoste, Dizionario critico di Teológia (ed. it. a cura di P. Coda), Roma 2005, 934; cf. anche Y. Congar, Fait dogmatique et foi ecclésiastique, in Catholicisme: hier, aujourdhui, demain [ecyclopédie], F. Mathon-G.-H. Baudry (par), IV, Paris 1948-, 1059—1067. 10 Per gli elenchi riportati cf. Neveu, Note teologiche, in Lacoste, Dizionario critico, 935. In pas- sato, gli autori offrivano diversi elenchi di note, sempre con l’intento di rapportarc le dichiarazioni dei magistero al dato rivelato. Cf. anche H. QuiLLIET, Censures doctrinales, in Dictionnaire de Théologie Catholique, A. Vacant-E. Mangenot (par), II, Paris 1923, col. 2101; L. Choupin, Valeurs des décisions doctrinales et disciplinaires du Saint Siège, Paris J1928; S. Cartechini, De valore notarum theologicarum et de criteriis ad eas dignoscendas, Roma 1951; Z. Alszeghy-M. Flick, Lo sviluppo del dogma cattoUco, Brescia 1967; F. Ardusso, Magistero ecclesiale. Il servizio della Parola, Cinisello Balsamo (Mi) 1997. H. Waldenfels nel suo trattato di Teológia fondamentale ne! contesto dei mondo contemporaneo (Cinisello Balsamo [Mi] 1988, 625) propone il seguente elenco: — de fide divina: verità contenuta nella rivelazione (dogma materiale); — de fine divina et catholica: verità rivelata e corne taie proposta dal magistero (dogma formale);