Folia Canonica 10. (2007)
STUDIES - Géza Kuminetz: Sándor Horváth O.P. come tomista e filosofo del diritto e il diritto naturale come parola chiave della filosofia del diritto
SÁNDOR HORVÁTH O.P. COME TOMISTA E FILOSOFO 53 naturalis). La forza agente potrebbe diventare contro natura e distruttiva se non calcola in se le doti dei “valori passivi”. In questo caso il nome della forza agente si chiama violenza (violentum). La forza agente deve calcolare quando si trova d’innanzi aile leggi naturali, alle doti naturali e porta a termine una formazione sulla “materia” in modo naturale prima ehe la violenza distrugga tutto. II potere, in qualité di forza agente dei sistema giuridico, “deve calcolare le capacité concrete dell’uomo naturale. Queste possono essere competenti riguardo le possibilité e i fini dell’ordinamento giuridico”.63 Guardando alie doti delfesperienza umana Sándor Horváth constata che “la materié” che si présenta a noi è capace di guidare, orientare ed educare. Questi attributi (attributium) non solo sono possibili ma sono anche esigenze64 obbligatorie. Pertanto Horváth vede nell’educazione umana la légitimité naturale, e nell’orientamento la necessaria moralité. Il compito di esse è affidato al potere. Per tanto l’educazione e l’orientamento dell’uomo sono date da un ulteriore esame dalla natura umana (inclinazioni). C’è da chiedersi, allora, ehe “uso potrebbe fare” il potere dell’uomo (soggetto) come materia del diritto, dato che l’uomo “è una materia data che si puô utilizzare per la costruzione dello stato e per la realizzazione degli scopi del potere. Ogni ulteriore richiesta o esigenza appartiene al raggio d’azione dei fattori di potere, e quando si mostra ultilizzazbile, diventa partecipe della vita sociale. Diventa personalmente soggetto del diritto e in questa essenza più si incrementa, tanto più si avvicina aile forze del potere, oppure appoggia lo stato in modo ehe l’uomo, come soggetto del diritto, venga scagliato nelle braccia del potere brutale, ehe questo a sua volta usi le forze intelettuali e pratiche del singo- lo per i suoi scopi”.65 Qui non si parla nemmento tanto del ruolo di organizzazio- ne del diritto naturale, ma piuttosto dell’ordinamento giuridico della natura. Secondo la fdosofia cristiana, gli uomini posseggono dei diritti ehe sono indi- pendenti dai fattori del potere (stato) dato che sono superati da essi sia nel tempo, sia nella dignité. Da tali espressioni, si puô dedurre come conseguenza, ehe la formazione della persona naturale è ridotta a “formazione naturale”. La sua forma63 Horváth, S.,A természetjog rendező szerepe, [Il ruolo di organizzazione del diritto naturale] Budapest 1941,24. Horváth èd’accordoconl’ideapositivista. 64 Questa necessità, Horváth, la difende mettendo in luce i fatti della vita intelletuale e pra- tica. Nella storia dell’uomo sia in orizzontale, sia in verticale è dominata da moite vedute ehe sono rappresentate dalla giustizia o dal principio da seguire. Queste vedute, moite volte, sono opposte. È per tanto necessario lapresenza dell’autorité legislativa, ehe pronuncia la sentenza su varie opinioni e mostra la strada da seguire. Nella vita pratica, la divergenza è ancora molto più grande. Qui si scontrano esigenze ed interessi, che in misura diversa vogliono farsi valere. Per questo puô prevalere l’egoismo, il che secondo Hobbes ha una grave conseguenza, dove le persone stanno una di fronte all’altra come lupi (homo homini lupus). Anche in questo caso è opportuna la presenza dell’autorità. 65 Horváth, S., A természetjog rendező szerepe, [Il ruolo di organizzazione del diritto naturale] Budapest 1941,25. Nel retroscena sono presenti il pensiero materialista, l’assolutismo statale e il pensiero idelaista di Hegel.