Folia Canonica 10. (2007)
STUDIES - Géza Kuminetz: Sándor Horváth O.P. come tomista e filosofo del diritto e il diritto naturale come parola chiave della filosofia del diritto
52 GÉZA KUMINETZ me e alcuni avvenimenti che sono iscritti nella natura umana. II pensiero delhuomo è capace di “leggere” la realtà nelle strutture di base del sistema giuri- dico reale. 2. La defînizione di naturale (l’uomo come “soggetto giuridico”) Il pensiero giuridico tomista di Sándor Horváth ei rimanda al diritto naturale come la base immanente e il fulcro dei sistema giuridico. Chi vuole comprendere 1’essenza dei sistema giuridico ed i suoi compiti, deve capire ehe cos’è il diritto naturale. La premessa per capire il diritto naturale è quella di studiare la natura stessa (la natura umana). Più precisamente all’esame ei sono gli uomini, come soggetti dei diritto, owero soggetti in cui troviamo le capacité giuridiche e l’attualizzazione del sistema giuridico. Analizziamo la natura umana come soggetto e oggetto del sistema giuridico: Sándor Horváth analizza l’uomo come “soggetto giuridico” secondo le possibilité del sistema giuridico e prova a raggruppare il suo pensiero in cinque punti: 1 ) la capacité della natura umana di assimilare alcune forme; 2) i caratteri “naturali” della persona intesa come singolo con il compito di educare; 3) Il compito specifico dell’educatore è quello della legge e della somiglianza con Dio; 4) un’esigenza che deriva da questo pensiero: la problematica dell’imposizione e della violenza; 5) l’uomo come carattere e il suo rapporta con la société. 1. La capacité della natura umana di assimilare alcune forme : La persona non è una realtà finita e strutturata in tutti i minimi particolari. Horváth discute con Rosseau. Secondo lui non si puô giudicare alla base dell’esperienza il determini- smo rappresentato da Rosseau. Secondo il suo pensiero è da accettare in misura quel pensiero indeterminista come fattore pratico perché “la natura ha messo in grado la persona di essere in rapporta con altri, ma il suo sviluppo e l’ordinamento non l’ha portato a termine. La materia da ordinare non arriva da uno stato indispensabilmente contro natura; se 1’ordine della natura non è intac- cato estemamente. La materia pone dei limiti nella misura in cui le possibili va- riazioni da fare sono pressoché limitate e bisogna attenuarsi alie doti della materia stessa. Ma all’interno di queste possibilité la materia ubbidisce, si sottopone aile forze motrici e il suo sviluppo non è contro natura fíno a quando la naturalité della materia pone le possibilité per le varizioni”.62 Di fronte a queste forze (potentia activa) bisogna inchinarsi ed accoglierle, se 1’influenza dei formatore corrisponde alie disposizioni della materia (appetitus 62 Horváth, S., A természetjog rendező szerepe, [Il molo di organizzazione del diritto naturale] Budapest 1941,22. Horváth osserva la materia da un punto di vista hüleformico. La materia possiede la capacité (potentia naturalis), di accogliere svariate fonne. Nell’ordine sovranatu- rale il polo opposto aile capacità sono le capacité d’obbedienza (potentia oboedientialis).